Dal Cin: "Il ds non esiste, decide il presidente: Ausilio in balia di stranieri, come fa? L'Inter avrà gran futuro"
In un'intervista concessa ai microfoni di TMW Radio Franco Dal Cin, ex dirigente di Udinese (dove portò tra gli altri Zico), Inter e Reggiana, ha commentato le ultime mosse di mercato, in particolare le tante voci sulla Cina: "C'è da ridere e preoccuparsi. Come è possibile che un giocatore a fine contratto, che pensa di smettere, per carità grandissimo calciatore, guadagni ora 38 milioni di euro? C'è qualcosa che non quadra".
Che spiegazioni si dà?
"Io non so darmene. Non è possibile che un calciatore che nella sua vita non ha mai preso tanto e sta per smettere si veda arrivare un'offerta del genere".
Jorge Mendes ha detto che a Cristiano Ronaldo sono stati offerti oltre 100 milioni di euro.
"Beh, in questa offerta c'è una logica. È il più grande calciatore di oggi, vincolato al Real Madrid. Un'offerta del genere avrebbe una sua logica, ma è diverso da un calciatore libero che arriva a prendere 38 milioni di euro. È un'operazione con mille punti interrogativi. È un ex calciatore, bravo, ma come può prendere 38 milioni di euro?".
Per Zico quanto ha speso?
"Ho speso 2 milioni e 400 mila dollari. Era un altro calcio, era una novità, anche un po' casuale perché è stato un colpo di fortuna. In quell'occasione si sono unite tante componenti ed è arrivata una cosa straordinaria".
Lo voleva portare all'Inter, ma le dissero che c'era già Brady
"Fu una battuta che mi distrusse: pensai di aver sbagliato società. Come fa uno a dirmi 'abbiamo Liam Brady'? Buon giocatore, ma era lo scartino della Juventus, non c'è paragone".
Come è cambiato il calcio da allora?
"Tantissimo. Ci sono tante variabili: i cinesi, i russi, gli arabi. Quando parli di cifre non sai più molto. Un operatore italiano, abituato, a parte Berlusconi, Moratti o qualcun altro, non fa voli pindarici. L'Udinese o la Sampdoria, con 60-70 milioni di fatturato, non possono competere con queste società. In Premier League una società che vuole salvarsi compra un giocatore da 10 milioni di euro. In Italia, Pescara o Crotone, ma anche il Chievo, non fanno operazioni del genere".
Chi è il miglior sportivo italiano?
"Il direttore sportivo non esiste più, è un facente funzioni. Oggi è il presidente che decide. Sono rimasti davvero in pochi".
Marotta?
"Beh, lui è in piedi. Ausilio? È in balia di stranieri, come fa? Una volta il direttore sportivo ascoltava i consigli del presidente, oggi è il presidente a sentire i propri consiglieri e il direttore sportivo fa quello che dice il presidente. Porto l'esempio di Claudio Lotito, ma come lui se ne trovano tanti. Il mondo è cambiato e bisogna seguirlo senza pensare di fermarlo".
A proposito di punti interrogativi cinesi: al Milan si aspetta il closing.
"Io due anni fa pensavo che fosse un po' confuso. Dopo due anni non si è chiarito. Seguendola dall'esterno, è un po' complicata. I cinesi veri, senza voler offendere nessuno, sono quelli dell'Inter: sono arrivati, hanno messo i soldi, hanno comprato il club e spenderanno. L'Inter avrà un grande futuro secondo me, il Milan non so. Due anni fa avevo dei dubbi, oggi li ho ancora".