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DAZN, il Ceo Azzi: "Polemiche sui prezzi? Sufficiente spiegare che la promozione è finita"

di Mattia Zangari

Dalla prossima stagione, gli abbonati di DAZN spenderanno 29,99 o 39,99 al mese, a seconda del piano che sceglieranno per vedere i contenuti della piattaforma. Una maggiorazione importante rispetto al prezzo della prima stagione in cui la tv in streaming ha avuto l'esclusiva della Serie A che il CEO Italia Stefano Azzi giustifica così: "Quando ci sono cambiamenti c’è sempre inevitabilmente un po’ di rumore, di attenzione. - le sue parole all'AGI -. Ma è stato sufficiente spiegare che era la fine della promozione che era stata fatta e che quindi si applicava il prezzo che era stato previsto in maniera molto chiara all’inizio. Poi è stato rilanciato il secondo tipo di abbonamento per dare la possibilità a chi come me che vivo in una città e lavoro in un’altra di vederla in contemporanea con mio figlio".

Insomma, per Stefano Azzi il prezzo è congruo e la polemica montata sui social è stata frutto di un misunderstanding: "Il prezzo dell’abbonamento non è la causa principale che spinge le persone a cercare siti pirati, come su vede anche dalla ricerca Ipsos sulla pirateria audiovisiva in Italia realizzata per la Fapav il pezzotto (il meccanismo per usufruire delle piattaforme pirata, ndr) prima di essere fermato aveva un prezzo di 10-12 euro e permetteva di usufruire in maniera illecita di tutte le piattaforme del mondo. Offriva, quindi, una tale mole di contenuti che non c’è prezzo che possa aver alcun tipo di confronto. Nella ricerca mi ha colpito il dato di condivisione dello sharing che è altissimo: oggi ci sono siti che fortunatamente sono stati bloccati, dove si condividono password, cosa che fa male a tutta l’industria e crea più impatto di tutto il resto". 


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