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De Chirico (FI): "Inter e Milan manifestano interesse timido per San Siro. Sala pensi ad un piano B"

di Egle Patanè

Intervistato da Affari Italiani, Alessandro De Chirico consigliere di Forza Italia, ha lamentato "una manifestazione d’interesse molto timida" da parte di Inter e Milan nei confronti del progetto che riguarda San Siro: "È un'offerta non vincolante, le due squadre potrebbero sfilarsi". 

San Siro viene valutato 197 milioni dall’Agenzia delle Entrate. Il prezzo è giusto?
"Partiamo dai numeri, la valutazione è inferiore a quella fatta nel 2009. Questo calo del valore è inevitabile per un impianto vetusto che ogni anno perde valore. Tra due anni San Siro compirà cent’anni, è normale che si svaluti. Ha un suo valore affettivo, ma il mercato se ne infischia. Checché ne dicano benpensanti ed eco-talebani, 197 milioni sembra una buona valutazione. Il problema è un altro".

Quale?
"Viene messo nero su bianco nell’ultima riga delle due pagine della lettera dell’Agenzia. La manifestazione d’interesse - oltre che a essere molto timida, sembra quasi un favore che le due società hanno fatto al sindaco - presenta il limite di non essere vincolante. Milan e Inter sembrano aver già messo le mani avanti".

Cosa intende?
"Il nostro sindaco poco illuminato dovrebbe pensare seriamente a un Piano B, se le due si dovessero alla fine tirare indietro dall’acquisto. Serve un bando, con base d’asta a partire da quei 197 milioni di euro, a cui può partecipare qualunque privato. Ovviamente, i partecipanti dovranno essere tenuti a seguire i paletti imposti per investire sull’area, che d’altronde è decisamente succulenta sul piano immobiliare. San Siro deve diventare un polo attrattivo, con buona pace di chi si lamenta di tutto".

Sta dicendo che si potrebbe vendere San Siro a privati che non sono Inter e Milan?
"Il sindaco sbaglia ad aspettare le due squadre come fossero Godot. Milan e Inter non hanno dato garanzie di voler definitivamente rimanere, la manifestazione non vincolante lo dimostra chiaramente. Mettendo dei paletti giusti, gli oneri di urbanizzazione, i vincoli sul quartiere e una buona rifunzionalizzazione si può finalmente rivalutare l’intera area". 

Non si rischia una speculazione o una perdita di valore dell’area senza le due squadre?
"La politica ha il dovere di pensare a tutti gli scenari, valutando qualsiasi eventualità. Non bisogna fossilizzarsi su una singola ipotesi, anche perché da ormai troppi anni va avanti un’interlocuzione privilegiata con solamente Inter e Milan, scenario che non so nemmeno quanto sia lecito. I continui ultimatum non hanno portato a nulla, abbiamo solo perso tempo. È arrivato il momento di aprire San Siro ad altri soggetti. Con un bando fatto bene, si può lasciare San Siro aperto a chiunque. Un Piano B è necessario". 


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