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De Rossi: "Ultimo campionato un po' falsato, giocare a marzo o ad agosto cambia". Poi punge Agnelli

di Christian Liotta

Ospite d'eccezione del programma di La7 'Propaganda Live', l'ex centrocampista della Roma Daniele De Rossi ha commentato la situazione dei campionati segnati dall'emergenza Covid-19: "Sono regolari, anche se complicati. Non verranno ricordati come i campionati più belli della storia del calcio. Forse quello dell'anno scorso è da considerare un po' più falsato, perché a un certo punto è stato interrotto quando c'erano squadre che volavano, o altre in difficoltà come Lazio e Milan che finito il lockdown hanno avuto percorsi completamente opposti. Giocare a marzo o ad agosto cambia, è un momento completamente diverso. Averlo interrotto in corsa ha falsato un po' il risultato finale. Quello di quest'anno è alterato: diverso dal solito, ma si parte tutti alle stesse condizioni, si è tutti sulla stessa barca. Poi c'è chi è più attento e fortunato ad avere meno positivi e ha la squadra al completo, mentre altre squadre hanno un positivo che contagia gli altri e si ritrovano a giocare partite alterate. La bolla? I calciatori devono fare una vita normale, non possono stare rinchiusi un anno".

De Rossi non risparmia una frecciata ad Andrea Agnelli, presidente della Juve: "Gli scudetti della Juve? Il numero non lo ricordo neanche, ma il presidente Agnelli segue le regole e le rispetta, quindi due di meno".


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