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De Siervo: "San Siro, le componenti troveranno le modalità per tenere intatto un simbolo"

di Mattia Zangari
Fonte: dall'inviato a San Siro

Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, è la prima personalità sportiva ad intervenire durante l'evento 'Il Foglio a San Siro', e lo fa proprio partendo dal tema stadio a Milano: "Il calcio non è nostro, dei presidente, ma dei tifosi. Lo stadio San Siro non è solo dei tifosi di Inter e Milan, ma è il più importante stadio italiano. Le componenti troveranno la modalità per tenere intatto un simbolo, un tempio. E' chiaro ed evidente che nella nuova logica i ricavi da stadio sono il motore economico dei club, questo è il vero punto su cui dobbiamo riflettere: il gap con altre leghe non è legato alle capacità tecniche di giocatori e allenatori ma è vincolato alle strutture. Si parla di smart arena con spazi funzionali, per questo la Lega e le politiche territoriale hanno un problema, e il caso di Roma è emblematico. L'esperienza della Juve - spiega De Siervo - è quella che ha indicato la strada, ma è un progetto che risale a 15 anni fa. Personalmente ritengo che sia complicato condividere lo stadio, anche perché le storie delle due dirigenze milanesi sono differenti. La verità è che purché si faccia va bene tutto, questa città ha bisogno di un nuovo stadio. E ogni giorno in cui ne continuiamo a parlare è un giorno perso". 

Poi, a SkySport, De Siervo aggiunge: "Dobbiamo pensare necessariamente prima ai tifosi, questo è l'obiettivo vero. La sostenibilità è fondamentale e i tifosi sono i veri protagonisti di questo sport assieme ai calciatori. Le squadre hanno mille strumenti per comunicare con il proprio pubblico. Le due proprietà di Milano sono importanti e sceglieranno sicuramente in funzione della felicità dei propri tifosi".

De Siervo, infine, si esprime sul futuro del calcio europeo: "I prossimi 6 mesi cambieranno l'equilibrio del calcio futuro, abbiamo fiducia nelle istituzioni del calcio. Abbiamo la fortuna di avere un presidente visionario come Andrea Agnelli; abbiamo sentito le idee di Eca e Uefa: prevarrà il buon senso, quindi non verranno trascurati i campionati nazionali"

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