Degeri, paura passata: "Che piacere la telefonata di Conte, vi racconto com'è andata. Il mio idolo? Pirlo!"
Ieri lo scontro con Simone Padoin a Vinovo che gli ha fatto perdere i sensi. Dopo la paura, Lorenzo Degeri, centrocampista in comproprietà fra Inter e Cremonese, quest'anno in prestito al Pavia, racconta l'episodio ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: "Dovevo per forza entrare in quel modo, Padoin era da solo davanti al nostro portiere. In quel momento ho solo pensato che dovevo fermarlo. Ho cercato di allontanare la palla, poi non mi ricordo più nulla. L'immagine successiva è l'ambulanza, mi sono alzato dal lettino e ho chiesto cosa fosse succeso. Non sapevo perchè ero in ambulanza, me lo hanno spiegato i medici".
Hai fatto prendere a tutti un bello spavento...
"Ma dopo aver ripreso conoscenza, a parte il bernoccolo in testa, stavo bene. In ospedale volevo anche fare due passi, ma i medici mi hanno convinto a rimanere nel letto".
Che effetto ti ha fatto vederti su tutti i giornali?
"Mi sono reso conto che fa più pubblicità un episodio del genere che una doppietta in una finale.. Allo stesso tempo l'incidente mi ha fatto sentire la vicinanaza di amici e parenti. Ma sinceramente avrei preferito finire in prima pagina per le mie prestazioni sportive".
Avrai ricevuto tante telefonate in questi giorni...
"Quella che mi ha fatto più piacere è la telefonata di Antonio Conte. Abbiamo parlato dell'episodio, mi ha detto di essersi spaventato molto, come tutti del resto. Mi ha chiesto quando sarei tornato in campo".
Quando tornerai?
"Spero già la prossima settimana, in questi giorni mi sono riposato abbastanza. Da martedì vorrei ricominciare ad allenarmi, gradualmente. Per il mio fisico l'allenamento è fondamentale".
Ad alcuni il tuo episodio ha ricordato, ma solo in parte, quello di Andrea Lussardi. Il tuo compagno di squadra che svenne in campo durante Mantova-Pavia.
"Sì, ma è diverso. Io ho preso una botta, i lividi passano. Lui invece è svenuto senza motivo, ha fatto tutti gli esami, ma erano sempre negativi. Veniva al campo ma non si allenava, dato che non aveva ancora l'idoneità. Poche settimane fa è svenuto di nuovo, negli spogliatoi. Non so se e quando tornerà a giocare, gli faccio un grande in bocca al lupo".
Sei interista ma il tuo idolo è uno juventino.
"Ho giocato nell'Inter per tutta l'infanzia, ora sono a metà tra nerazzurri e Cremonese. Pirlo è il mio idolo, mi ispiro a lui quando gioco davanti alla difesa. Ma posso anche giocare mezzala o trequartista".
Quando non giochi a calcio cosa fai?
"Domani festeggerò il mio 21esimo compleanno. Anche se brindare col collarino non è il massimo...Studio, a gennaio mi sono iscritto all'Università, facoltà di psicologia. Ho preso 30 al primo esame, nei prossimi mesi voglio darne altri".