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Di Gennaro: "L'Inter di Inzaghi è una delle poche a fare sempre una cosa. E su Mourinho..."

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Corriere dello Sport

Il Corriere dello Sport, per affrontare i temi del campionato di calcio di Serie A, ha interpellato Antonio Di Gennaro, ex centrocampista del Verona scudettato e da tempo ormai commentatore in tv.

L’offesa più grave che si può recare a un allenatore è dargli del difensivista. 
"L’altro giorno l’Arsenal ha costretto l’Inter ad abbassarsi per un tempo, vogliamo dare del difensivista anche a Inzaghi? La sua squadra è una delle poche che tentano di imporre continuamente il gioco...". 
 
In radio ti ho sentito difendere con sorprendente energia la figura di Mourinho. 
"È stato la Roma, tutta la Roma, per due anni e mezzo. Ha vinto una coppa, un’altra gliel’hanno rubata, ha portato i giocatori più importanti: Dybala, Matic, Lukaku. E a ogni partita c’erano 70mila tifosi all’Olimpico. L’Inter dell’indimenticabile triplete è la sua, non di altri, le ho visto fare partite esaltanti. Col Real vinse con la miglior difesa e il miglior attacco. E poi uno che a sessant’anni, con 40 gradi all’ombra, va a vedere la Primavera merita tutta l’attenzione e il rispetto possibili. Perché ha ancora il fuoco dentro. Anche De Rossi e Juric hanno sofferto di isolamento societario. Ivan a Verona e Torino aveva fatto grande calcio, ha avuto una straordinaria opportunità, ma non se l’è potuta giocare bene. Ranieri mi sembra la scelta perfetta per il momento che la squadra attraversa". 
 
Non sei tra i promotori della costruzione dal basso. E allora sei un matusalemme. 
"Non può essere sistematica e la puoi fare, può portare vantaggi, solo se hai i giocatori adatti, con qualità nei piedi e nella testa. Altrimenti sono solo guai e svantaggi. Vedi, uno dei maggiori difetti di questo calcio è la condanna all’emulazione". 
 
Per Conte il possesso palla senza arrivare al tiro non ha senso. 
"Ha ragionissima, il possesso nella propria metà campo è il nulla e deprime lo spettacolo". 


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