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Di Gregorio: "La chiamata dell'Inter è stata la svolta. Giocare in club così importanti significa..."

di Filippo M. Capra

Intervistato da Tuttolegapro, Michele Di Gregorio, portiere classe '97 in prestito al Renate dall'Inter, ha parlato della sua nuova esperienza in Serie C tra le fila della società brianzola.

Sorprende l'atteggiamento che hai avuto alla tua prima esperienza tra i pro: talento da vendere unito a un istinto che pare quello di un veterano, mostrato con naturalezza anche contro avversari blasonati in Tim Cup. Che impatto hai avuto con la categoria?
"Appena sono arrivato a Renate sono stato accolto subito bene da tutti, ho trovato bravi ragazzi che hanno messo a proprio agio noi più giovani, e questo è stato importante. Chiaro che affrontare subito formazioni come Empoli e Spal lascia emozioni forti, sensazioni che mi porterò per sempre dietro. Per altro poi sono anche andate bene le partite, quindi di più non potevo chiedere. Ma è stato solo l'inizio, lavorerò ancora tanto".

Quando si è piccolo è difficile trovare bambini che vogliono giocare in porta: perchè invece tu hai deciso di fare il portiere?
"Sin da bambino mi piaceva giocare con le mani, e non ho mai avuto paura a tuffarmi neppure correndo il rischio di farmi male. Poi il sogno di giocare tra i pali è rimasto, e ho cercato di portarlo quanto più avanti possibile".

E avanti sei arrivato. Quando hai avuto la sensazione di avercela fatta?
"Indubbiamente la chiamata dell'Inter è stata una svolta, solo quando giochi in club così importanti capisci cosa voglia dire un certo tipo di formazione, il senso di squadra, cose che poi, una volta cresciuto, ti aiutano ad andare avanti. E un grazie particolare va anche ai miei genitori, che mi hanno sempre aiutato, portato su e giù tra campi di allenamento e gioco, e mi hanno fatto capire l'importanza dell'opportunità che avevo avuto".

Quali obiettivi ti sei posto per questa stagione?
"Io spero di continuare a giocare quante più partite possibile per migliorarmi, ma è ovvio che i principali obiettivi sono poi quelli di squadra. Mi piacerebbe molto ripetere quello che è stato il cammino del Renate della passata stagione, toccare di nuovo i play off, e perchè no, magari anche migliorarlo quel poco...".


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