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Di Gregorio, parla l'agente: "Sta bene al Monza, ma l’Inter è parte di lui. Tornarci in futuro? Chissà…"

di Egle Patanè

Torna a dire la sua sul suo assistito l'agente Carlo Alberto Belloni che, intervistato da Stopandgoal.com, ha ampiamente parlato di Michele Di Gregorio, ex Inter oggi al Monza. "Per me non è una sorpresa la sua titolarità in Serie A. Quando abbiamo iniziato questa avventura con il Monza il direttor Galliani ci aveva parlato della volontà di salire e Michele ha lavorato tanto per esserci".

Nove su nove da titolare: se lo aspettava pur con un compagno di reparto come Cragno? 
"In realtà questa è un po’ la storia della sua vita. Quando siamo andati via dal settore giovanile dell’Inter doveva essere sempre il secondo al Renate, al Novara, al Pordenone e al Monza, poi alla fine ha sempre lavorato tanto e si è preso il posto da titolare. Inoltre ora il suo cammino è anche accompagnato da un nuovo preparatore dei portieri che gli dà fiducia così come gliel’hanno data Stroppa e Palladino. Anche gli allenatori sono stati importanti per lui, gli hanno fatto capire quanto è importante per il Monza. Per me è come il Walter Zenga moderno. Tanti agenti hanno provato a portarlo sotto la propria ala ma lui è sempre rimasto fedele a me: siamo cresciuti insieme. Io ero un giovanissimo agente e lui un piccolo calciatore e alla fine siamo arrivati insieme a tagliare traguardi importanti" ha continuato, sbilanciandosi con un paragone non da poco. 

Di Gregorio arriva dalla Primavera dell’Inter: sogna di tornarci in futuro? 
"Parto con la premessa che sta bene al Monza ed è molto concentrato su quello che è il lavoro con il suo club. All’inizio della stagione, quando abbiamo avuto nuovi colloqui con Galliani e la dirigenza, abbiamo fatto inserire l’obbligo di riscatto perché Monza è l’ambiente perfetto per continuare a crescere. Poi lui è di Milano e anche il trasferimento in una città non lontana dalla famiglia sapevamo gli avrebbe fatto bene. Detto questo, poi, ha vestito la maglia dell’Inter la prima volta a 6 anni. È cresciuto dai pulcini alla Primavera, ne è diventato capitano e poi è dovuto andare via per giocarsi le sue carte. Abbiamo sempre pensato che, al di là della categoria, era importante giocare. L’Inter è sempre parte di lui, è normale e se in futuro ci sarà la possibilità, chissà…". 

Sogno Italia? 
"La Nazionale è il sogno di tutti. Michele non è più giovanissimo, nonostante abbia solo 25 anni e davanti a sé abbia ancora 10 anni di Serie A. Quindi mai dire mai. Ma è uscito dal giro della Nazionale dopo l’Under 17. Non è un’ossessione, continuerà a lavorare con il Monza senza pensare all’esterno".


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