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Di Marzio: "Inter, un italiano, un argentino e poi..."

di Fabrizio Romano
Fonte: di Gianluca Di Marzio per Gianlucadimarzio.com

Un italiano, un argentino e un brasiliano. Non è l’inizio di una barzelletta che Claudio Ranieri racconterà magari in viaggio per Mosca, è l’inizio della sua nuova Inter…nazionale, subito sorridente, finalmente vincente. Un italiano Pazzini, il primo a regalargli una gioia, debutto da titolare e firma sul vantaggio. Lui che Con Gasperini non trovava spazio, ripaga così la scelta di chi ha puntato sul Pazzo di questa Pazza Inter. Un argentino, Milito, quello che giocava proprio al posto di Pazzini: Ranieri l’aveva detto alla vigilia, insieme possono coesistere. L’hanno dimostrato così: tacco di uno e rigore conquistato e poi trasformato dall’altro, il Principe che cerca adesso una maglia. E infine, un brasiliano, Lucio, che a Novara giocava per sè e poco per gli altri, che a Bologna invece segna il gol della sicurezza, Gasperini si chiederà perché.

In mezzo c’è un Bologna tutto cuore che sfiora il vantaggio sullo 0-0, che reagisce con coraggio alla rete di Pazzini, pareggia con merito dal dischetto con Diamanti, dà persino l’impressione di poterla vincere. Ma Per Ranieri sono più importanti gli uomini del modulo. E infatti la qualità di Forlan nel primo tempo e Cambiasso nel secondo fanno la differenza nel momento difficile e più del nuovo 4-4-2 disegnato in 48 ore dal diciannovesimo allenatore dell’era-Moratti. L’era-Ranieri comincia dunque con un successo, da replicare possibilmente a Mosca, ancora senza Sneijder, ma con più fiducia. Grazie a un italiano, un argentino e un brasiliano. E perché no, ad un romano alla conquista di Milano.


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