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Di Marzio: "Juve beffata, Juan è nelle mani dell'Inter"

di Fabrizio Romano
Fonte: Gianluca di Marzio per TMW

Sto ascoltando le prime parole di Delio Rossi a Firenze, la gente che invoca fuori il suo nome, lui che non si sente Padre Pio, miracoli non ne fa e non ne promette. Personalmente non lo conosco bene, ma ne ho sempre apprezzato le qualità sul campo, fin da quando guidava la Salernitana in B: le sue squadre giocano un calcio piacevole ma intenso. Lui, poi, ha una dote forse unica: riesce a farsi amare, sempre e comunque. Persino prima di arrivare, come a Firenze. All'Arechi si fermava qualche minuto da solo in panchina, silenzioso, e la gente aspettava di applaudirlo prima di lasciare lo stadio. A Palermo hanno pianto il giorno del suo esonero, gli hanno messo la sciarpa rosanero al collo e l'hanno accompagnato all'aeroporto, sono stati chiusi molti siti per protesta. Quando entrava al Barbera, si alzavano tutti in piedi e scandivano il suo nome, ricordo di esserne rimasto impressionato in occasione dell'ultimo Palermo-Napoli, erano i giorni di Pasqua. Questi invece cominciano ad essere i primi giorni veri di mercato, saranno contenti tutti gli appassionati del settore. Soprattutto in Brasile, dove stanno sbarcando i nostri club, in viaggio a caccia di talenti. L'Udinese s'è mossa prima, ha chiuso per Gabriel Silva del Palmeiras, il ragazzo è già in Italia. Un mancino che anche la Juve aveva seguito prima di bloccarsi per il prezzo (4 milioni) e soprattutto per le caratteristiche, giudicate più adatte a squadre che difendono a tre. Ai bianconeri -di Torino- piace più Cortes in quel ruolo, esterno che il Botafogo sta valorizzando assieme al suo compagno Elkeson, nel mirino della Juve da ormai un mese. Gli osservatori l'hanno promosso, adesso toccherà a Paratici (atterrato a Porto Alegre nelle ultime ore) decidere se prenderlo o meno, se dirottare l'attenzione su Romulo del Vasco o se farsi stregare da qualche centrocampista dell'Internacional, magari Oscar. Anche Juan piace molto alla Juve, non parliamo poi di Leandro Damiao: il primo però è nelle mani dell'Inter, il secondo costa invece una cifra, l'Italia parte in seconda/terza fila. In Brasile, è di casa anche Enrico Preziosi. Ha passato a Rio l'ultimo Natale con Galliani, ha preso Ze Eduardo e sfiorato Dedè (difensore del Vasco), adesso ha offerto 3 milioni al San Paolo per liberare Bruno Uvini, difensore e capitano dell'Under 20 campione del mondo, c'è solo da valutare bene un recente infortunio (microfrattura da stress). Tutti in Brasile, non è uno scherzo: oggi partirà anche Sean Sogliano, l'ex ds del Palermo, mentre Piero Ausilio (il braccio destro di Branca) deciderà a fine settimana, potrebbe anche restare in Europa per visionare alcune amichevoli. Il Milan è tornato da poco, ha mandato prima Ducci e poi Braida: sul taccuino sono stati segnati i nomi del solito Elkeson e di Paulinho (Corinthians), vani i tentativi di bloccare Casemiro, Leandro o Ganso, il prezzo non è ancora quello giusto, forse non lo sarà mai. L'attaccante si cercherà così non troppo lontano e non troppo costoso. Prestito con riscatto, magari schierabile in Champions: l'identikit tracciato da Galliani lascia aperte molte porte, in due mesi prepariamoci a sentire e leggere mille nomi. Ad Allegri piacerebbe molto Drogba, si accontenterebbe anche di Maxi Lopez, mentre Borriello era stato già trattato l'estate scorsa (si pensò a studiare qualche scambio con la Roma, nessuno confermerà). Più che un attaccante, però, l'allenatore del Milan chiederà soprattutto un esterno sinistro e un centrocampista: Taiwo infatti non ha convinto e potrebbe anche lasciare a gennaio, attenzione sempre alla pista-Maxwell. Così come quella che porta a Firenze, dove Montolivo (in scadenza di contratto) è un separato in casa, il Milan lo sa e non intende svenarsi prima di poterlo prendere eventualmente gratis dopo qualche mese. Anche Nainggolan del Cagliari è nella lista rossonera: qui però Mancini prepara il blitz. E ai soldi del City non si comanda.


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