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Dionisi: "Maxi recupero in Italia? Tantissimi dubbi. E anche per noi tecnici cambierebbe parecchio"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

Maxi recupero anche in Serie A? Per discutere del probabile cambio di rotta sulla scia del Mondiale, la Gazzetta dello Sport ha parlato con Alessio Dionisi, tecnico del Sassuolo.

La convince il recupero extralarge?
"Non tanto. Ormai da tempo quella tra l’85’ e il 95’ è una partita nella partita. Adesso ne avremo un’altra tra il 95’ e il 105’ e non credo che sarà spettacolare o ad alta intensità. Ma la cosa che mi preoccupa di più è l’eventuale mancanza di chiarezza. Servono dei paletti e dei parametri certi, perché si passa da un recupero soggettivo a uno quasi oggettivo. Già adesso ci sono differenze nella valutazione degli episodi che dovrebbero determinare il recupero. Se si allarga il recupero, si allarga anche il rischio di avere interpretazioni diverse e durate troppo differenti delle partite. Quindi sarà fondamentale la chiarezza. E anche la comunicazione".

In che senso?
"Al Mondiale è capitato che un recupero già indicato sia stato poi allungato di alcuni minuti. In questo caso credo che sia giusta una comunicazione ulteriore, anche per evitare polemiche che in Italia non mancano mai. Quindi le linee guida dovranno essere chiare per tutti, così come l’informazione sull’eventuale incremento del recupero".

Cosa cambierà per gli allenatori?
"Se davvero i secondi tempi dureranno 10 minuti in più, allora magari l’ultimo slot sarà ritardato. Però c’è l’altro lato della medaglia: se verso il 40’ del primo tempo hai un giocatore con un problemino fisico, adesso cerchi di arrivare all’intervallo senza sostituirlo per vedere se recupera e per non bruciarti uno slot. Ma se il primo tempo dura 50’ o di più, mica puoi permetterti di tenere in campo un calciatore in difficoltà così a lungo. Sono tante le considerazioni da fare".


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