Diritti tv, firmate modifiche alla Melandri: i dettagli
Una serie A in stile Premier: questa la speranza del ministro dello Sport Luca Lotti che ha firmato il decreto per le modifiche alla legge Melandri sui diritti tv decidendo il nuovo sistema col quale verranno ripartiti i soldi. Come ricorda Fulvio Bianchi de La Repubblica, la forbice dei ricavi fra grandi e piccoli club si ridurrà notevolmente, con le società che in classifica stanno in basso guadagneranno molto di più. Non ci sarà comunque la temuta stangata, almeno tempo fa, nei confronti delle grandi società, quelle che investono di più nel pianeta-calcio.
Ecco il dettaglio: "La fetta da dividere in parti uguali salirà infatti dal 40% al 50%, poi è prevista una quota del 30 per cento sulla base dei risultati sportivi e una del 20 per cento sul radicamento sociale. La ripartizione per quanto riguarda i tifosi avverrà "sulla base del pubblico di riferimento di ciascuna squadra, tenendo in considerazione il numero di spettatori paganti che hanno assistito dal vivo alle gare casalinghe disputate negli ultimi tre anni, nonché in subordine l'audience televisiva certificata". Si terrà conto anche della classifica, dei risultati nelle competizioni europee, oltre che degli abbonamenti. Il ricco contratto tv che si sta chiudendo, a meno di sorprese, sicuramente ha consentito questo tipo di operazione. In cassa in Lega dovrebbero arrivare complessivamente 1400 milioni fra Mediapro, diritti esteri, Coppa Italia, eccetera. Una parte va in mutualità, il resto se lo divideranno i club. Quanto è presto dirlo. Ma Lega-Infront hanno favorito l'operazione di Lotti. Più soldi per tutti insomma e maggiore equilibrio".