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Durante: "Branca, ora è flop. Ma Oriali e Moratti..."

di Fabrizio Romano

A TuttoMercatoWeb il noto procuratore Sabatino Durante commenta le vicende di casa Inter. Ecco le sue parole:

Durante, per l'Inter è un momento delicato.
"Era tutto scritto. Per chi ha un minimo di conoscenza del calcio quello che sta succedendo non è una sorpresa. Dopo le grandi vittorie del triplete serviva programmare una ricostruzione che non c'è stata. In alcuni momenti la squadra ha girato, come nel periodo in cui ha fatto sette vittorie. I giocatori sono di qualità e possono sempre dare il colpo di coda. Occorre però rendersi conto che è finito un ciclo. Si è aggiunto qualche giocatore, ma nessuno è da Inter. Neppure potenzialmente. So che rinnovare e cambiare dopo un periodo straordinario è complicato. Però bisognerebbe trovare il coraggio di fare una piccola rivoluzione".

Anche dirigenziale?
"Marco (Branca, ndr) per anni ha fatto bene. Lui è stato uno degli artefici delle grandi vittorie, con il presidente e Mourinho. Però è indubbio che in questo periodo non abbia avuto le capacità di affrontare il cambiamento. Ma non significa che debba andare via. Occorre rifare un programma, poi spetterà a Moratti scegliere se andare avanti con Branca oppure no. Certo, le scelte fatte in questi due anni sono state negative. Mi sono espresso in ogni scelta: ci ho quasi sempre preso. Avevo detto che l'Inter avrebbe rischiato di stare per un po' in zona retrocessione e poi non andare in Champions. Da tifoso nerazzurro mi auguro di sbagliare la seconda previsione, visto che la prima l'ho già indovinata.
Gasperini era inadatto a quella squadra che aveva. È stato un errore prenderlo. Così come lo è stato ingaggiare Ranieri, che ha esperienza ma non può essere l'uomo del cambiamento. Ranieri non è un allenatore moderno, è il classico tecnico italiano che cerca di fare di necessità virtù. L'Inter avrebbe bisogno di fare una scelta radicale. Quel gruppo che c'è e comanda va cambiato, assolutamente. Si sono persi due anni, se la squadra non andasse in Champions perderebbe anche il prossimo anno e gli errori sono sotto gli occhi di tutti. Sono state fatte delle scelte inconcepibili: se hai Coutinho, che insieme a Neymar è il più grande talento del Sudamerica, nel mercato di gennaio dell'anno scorso non puoi prendere Kharja come vice Sneijder. L'attuale calciatore viola è discreto, non è da Inter. È come andare al concessionario e scegliere una cinquecento tra tante Ferrari. E poi c'è Alvarez, che attualmente neppure lui è da grande squadra qual è quella nerazzurra. Forse lo sarà tra cinque o sei anni, quando potrebbe essere il vice Thiago Motta. E per lui non avrei mai speso dodici milioni di euro. In Germania si dice che anche un pollo cieco trova un chicco di grano. L'Inter in due anni non ha trovato neanche questo chicco di grano".

Oriali ha invitato Moratti a pensare con la sua testa. Che significa?
"Gabriele conosce le cose dell'Inter meglio di chiunque altro dopo Massimo Moratti, perché è stato lì una vita. Forse allude al fatto che a volte il presidente certe decisioni le lascia prendere ad altre persone. Lele fa parte della famiglia, della storia dell'Inter. Ha invitato Moratti a scegliere in maniera individuale. I risultati dicono che Branca ha fatto benissimo negli anni precedenti, ma negli ultimi due non ne ha indovinato una. Però ci può stare. L'importante è tornare ad essere lungimiranti. A volte non si ha la lucidità di staccarsi dalle persone. Forse Oriali al presidente chiede di riflettere in maniera autonoma e decidere se andare avanti con le persone attuali. È una scelta difficile, ma bisogna farla in fretta. È come quando stai con la moglie: a capire se proseguire la relazione può essere soltanto il marito. Quindi in questo caso può scegliere solo Massimo Moratti".

Quanto manca Oriali ai nerazzurri?
"Lele è una persona di carattere che capisce di calcio. E le persone così mancano sempre. Il calcio si fonda sulla passione delle persone e se hai un dirigente legato alla maglia, allora tutto è più facile. Gente così manca, è normale".

Chi consiglierebbe all'Inter, per la panchina?
"C'è bisogno di una persona innovativa. Ranieri è un allenatore tradizionale. Non è certo l'allenatore che penserebbe a cambiare tutta la squadra. È più un aggiustatore che un innovatore. Ha esperienza, ha allenato tante squadre importanti però è un uomo che appartiene alla vecchia generazione del calcio, che si sta chiudendo. Gli anni passano, le idee cominciano ad appartenere al passato. Oggi dobbiamo avere il coraggio di andare su delle persone che hanno delle innovative. Scegliere l'allenatore dell'Inter per il futuro è dura. In giro ce ne sono pochi. Ripensare a Mourinho è impossibile, perché se ha deciso di andar via ci sarà pure un motivo. Sarebbe facile dire che l'ideale è Guardiola. So che la cosa farebbe sanguinare il cuore di Moratti, ma sulla panchina dell'Inter riporterei Benitez. Apro una ferita, ma l'unico allenatore che aveva capito il male dell'Inter era proprio lo spagnolo. Però non è stato aiutato dall'ambiente, pur avendo portato a casa un paio di trofei. Non ne vedo altri. Villas Boas al Chelsea ha fallito e l'Inter dà ancora più pressioni. Io riprenderei Benitez oppure Mancini".


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