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Eca, idea Superlega? Gandini: "I club sanno cosa fare"

di Christian Liotta

Il calcio europeo è ad un bivio. Dopo i dibattiti a mezzo stampa stanno per arrivare le convocazioni ufficiali. La European Club Association (Eca), di cui Karl-Heinz Rummenigge è presidente, si riunisce 8 e 9 febbraio in assemblea; la commissione competente dell’Uefa giovedì 11. Dalle pagine de La Repubblica, intanto, Umberto Gandini, responsabile organizzazione del Milan e vicepresidente dell'associazione dei club europei, aggiunge un nuovo capitolo alla querelle emersa con prepotenza nelle ultime settimane riguardo la sperequazione di introiti tra i vari campionati: "Non abbiamo un piano già definito, ma sappiamo cosa fare. Ogni tre anni, alla scadenza dei contratti tv, si discute del format. Il dato nuovo è che oggi la Premier cresce più di tutti e distribuisce tre miliardi di euro l’anno. Fuori dall’Europa ha più appeal della Champions".

Sui criteri di accesso all'eventuale Superlega, Gandini ha aggiunto: "Esiste una pulsione dei grandi club, per avere più stabilità. È un dibattito legittimo e necessario. L’Uefa conosce punti di forza e limiti dell’attuale formula. Un anno mancò il Bayern, un anno lo United, un’altra volta sono assenti Milan e Inter: brand che fuori dal mercato europeo hanno un peso. Esiste una classifica storica nel mondo che non può essere ignorata, mentre ci sono squadre che vengono da mercati con minor appeal con una via per la qualificazione più semplice. È un’esigenza diffusa. Non vogliamo rinnegare la filosofia attuale, ma cercare un sistema diverso da quello che impone a un’italiana di giocarsi il preliminare con una tedesca o una spagnola. Non è scritto da nessuna parte che solo i primi tre Paesi del ranking debbano schierare 4 club. Discutiamo questo dogma. Certo, la revisione andrà a discapito di qualcun altro". 


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