Esposito: "San Siro da titolare è un'emozione ancora più bella. Milito un fenomeno"
Il baby prodigio dell’Inter, Sebastiano Esposito, intervenuto in diretta Instagram sul profilo ufficiale della Beneamata insieme al rapper Shiva si è confessato parlando un po' di sé e del suo rapporto con il calcio ma non solo: "Quando ero piccolo vivevo nella semplicità e apprezzo le difficoltà che avevi prima e che puopi riscontrare nel futuro. Ognuno di noi se crede negli obiettivi, una volta raggiunti te ne poni un altro e anche se si viene da una famiglia normale, vuoi diventare sempre migliore. Non conta da dove vieni ma dove vuoi arrivare".
Se non avessi fatto il calciatore?
"Ognuno ha il proprio destino, quindi non immagino una vita senza calcio anche perché come farei? Se un indomani dovesse finire tutto, mi piacerebbe restare nel mondo del calcio, se proprio dovessi scegliere farei di sicuro un lavoro umile e farei tanti sacrifici per portare avanti la mia famiglia. Ognuno ha le proprie passioni e i proprio amori, ma anche le proprie capacità e i propri talenti".
Su San Siro.
"Bellissima emozione. Io l'ho visto prima da fuori, facevo il raccattapalle, poi avevamo le tessere e lo guardavo da lontano. Poi quando entravo, da sopra ti sembrava più piccolo, non ti rendi conto finché non entri in campo, poi magari a partita in corso non ci fai caso. Però quando entri da titolare come contro il Genoa, è tutta un'altra cosa, stata un’emozione ancora più bella. Già all'inizio, sentire urlare il tuo nome è un'emozione bellissima".
Un ricordo di Diego Milito.
"Ero piccolo, avevo otto anni ma lui era un fenomeno. Il giorno di Bayern Monaco-Inter tirò fuori delle cose stratosferiche".