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F. Bianchi: "Miliardi in Serie A, grazie anche all'Inter"

di Christian Liotta

Potrebbe essere un Natale molto ricco, quello dei club di Serie A: un natale da sei miliardi di euro. Come scrive il giornalista de La Repubblica Fulvio Bianchi, infatti, è vicina a sbloccarsi la delicata questione dei diritti televisivi. Il merito, secondo Bianchi, va ascritto alle sette sorelle, ovvero "i club (Juve, Inter, Roma, Fiorentina, Sassuolo, Sampdoria e Verona), che nell'estate scorsa, esattamente il 27 agosto, hanno chiesto alla Lega di serie A di rivedere certe strategie nella vendita dei diritti tv. L'assemblea dei presidenti ha dato mandato ad Andrea Agnelli e Claudio Lotito, due "nemici" su alcuni fronti, di trattare con Infront e adesso siamo quasi arrivati ad un accordo, soddisfacente per i club. Anche se non dovrebbero portare a casa tutto quello che speravano. Vediamo nel dettaglio: Infront, l'advisor della Lega, aveva proposto un minimo garantito di 900 milioni l'anno per i primi tre anni (dal 2015 al 2018) e di 930 milioni a stagione per il triennio successivo. Totale, 5 miliardi e 490 milioni di euro. I club avevamo rilanciato: un milione l'anno per i primi triennio, 1,150 per quello successivo. Totale, 6,450. Adesso l'accordo dovrebbe essere trovato intorno ai 6 miliardi".

Adesso, però, bisogna muoversi per sbloccare altri fronti: "Gli stadi, ad esempio, e il merchandising. Gli stadi: solo tre sono di proprietà. Dopo la Juve, apripista, ecco l'Udinese e adesso si è aggiunto anche il Sassuolo, con patron Squinzi che ha acquistato lo stadio di Reggio Emilia. Buon segno. Altri club si stanno muovendo: domani Pallotta ne parla col sindaco Marino. La Roma ci crede: ha il progetto (quasi) pronto, dopo aver esaminato decine e decine di locations. Inter e Milan si stanno guardando intorno, il Napoli ne discute col sindaco de Magistris. Ma troppi club non spendono un centesimo per rendere più accoglienti i loro stadi (con la scusa che non sono loro ma dei Comuni): tutti i soldi dei diritti tv finiscono nel mercato, o chissà dove. Ora sembra che la legge-stadi venga ridiscussa alla Camera, e il governo presenti un emendamento scritto meglio rispetto a quello bocciato (giustamente) di recente. Merchandising: ci vuole una legge che protegga i marchi, il proliferare delle magliette taroccate crea enormi danni ai club (ma anche all'Erario). Il governo Letta se n'è reso conto: speriamo in bene. Per ora siamo alla fase delle promesse".


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