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Fabbricini: "Abbiamo incontrato Ancelotti, ma in pole non c'è ancora nessuno. Serie A avvincente"

di Christopher Nasso

Lunga chiaccherata ai microfoni di Radio Crc (nel programma Si Gonfia la rete) per il commissario Figc Roberto Fabbricini, intervenuto - tra le altre cose - sulla questione CT e sul rush finale della Serie A: "Ancelotti? Oggi sui giornali si dà spazio a questo incontro che non dico sia stato occasionale, ma Carlo ha un problema familiare abbastanza serio ed è a Roma per questo. Avendo Costacurta un’amicizia forte con lui, lo ha incontrato e a questo incontro ho partecipato anche io, ma abbiamo parlato di una possibilità futura anche perché Ancelotti è ancora sotto contratto. La panchina azzurra ha ancora un appeal particolare e siamo molto felici di questo. Non credo che un allenatore possa a priori rifiutare un prestigioso incarico come guidare l’Italia, poi ci sono altri fattori che determinano la decisione, come la voglia di allenare nel quotidiano. Ma la panchina azzurra è sempre un obiettivo per un allenatore. In pole non c’è nessuno, vogliamo rispettare la data del 20 maggio. Il 28 ci sarà la partita della Nazionale, ma una graduatoria attorno alla panchina non possiamo fissarla, vogliamo che ci sia una grande volontà di lavorare per il calcio italiano e per la maglia azzurra e certamente il nuovo commissario tecnico sarà una persona di grande prestigio, che dovrà avere una grande conoscenza del calcio internazionale e vogliamo che porti quanto prima la Nazionale nel ruolo che gli spetta".

Sul finale, emozionante, di campionato, Fabbricini si è espresso così: "Un finale di stagione esaltante, un campionato completamente riaperto. Questa cosa entusiasma tutti coloro che amano questo gioco. La nostra Serie A, tanto bistrattata dal punto di vista tecnico rispetto agli altri europei, quest’anno dimostra che a quattro giornate dalla fine è tutto ancora in bilico. Benevento a parte, e giù il cappello per quanto fatto nella prima stagione di Serie A in termini di gioco, compostezza ed entusiasmo popolare, quasi tutte le altre squadre stanno giocando per qualcosa e questo è certamente positivo per il nostro calcio. Giocare in contemporanea le ultime quattro giornate? Questo discorso lo abbiamo fatto ad inizio stagione in Lega Serie A e tutti hanno accettato questa alternanza. I diritti televisivi, d'altronde, sono quelli che aiutano molto il calcio italiano. La contemporaneità sarebbe stata la soluzione migliore, ma le regole del gioco vengono dettate in tempi non sospetti ed è anche giusto rispettarle. Il campionato è gestito dalla Lega, per cui il discorso della contemporaneità delle ultime quattro gare sarebbe da rimandare a Milano".

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