Facchetti junior: "Ma è Sneijder che vuole la rottura?"
Fonte: http://interclubreggio.blogspot.it
Inter Club Reggio ha sentito l'opinione di Gianfelice Facchetti, oggi scrittore, attore e regista, figlio del grande Giacinto. Ecco le sue parole sui casi nerazzurri più attuali.
Partiamo dall'attualità e dal caso Sneijder.
"Penso che costringere un giocatore a spalmare il proprio ingaggio allungandogli il contratto e quindi diminuendo la retribuzione annuale, non sia possibile. Non sono molto preparato sull'argomento, ma mi pare che legalmente non esistano appigli per imporre al giocatore le condizioni di un contratto che è stato liberamente firmato dalle parti. Evidentemente la linea adottata dal club non è derogabile e non si guarda in faccia a nessuno, come abbiamo visto l'estate scorsa riguardo a Julio Cesar, Maicon e Lucio. Se l'Inter ha agito così forse sa di poter contare su un'offerta di qualche club importante o comunque intende far si che il giocatore prenda in considerazione la cessione. L'affare Sneijder è in ballo da due anni e sarebbe ora di chiarire definitivamente la questione (se ne parlò anche prima della cessione di Eto'o, ndr). Vorrei davvero capire se è il giocatore che vuole una rottura o il club che vuole fare a meno di lui".
Gianfelice osserva anche quello che sta accadendo in casa Atalanta, con gli intrecci tra politici, ultras e dirigenti che hanno portato all'apertura di un fascicolo da parte della magistratura.
"A Bergamo per anni si è fatto finta di non vedere il problema ultras. Mio papà è stato dirigente dell'Atalanta perchè era stato chiamato dall'allora presidente Ruggeri. Entrambi avevano cercato di porre dei limiti ai rapporti con gli ultras, ma mi pare che l'orientamento successivo sia stato diverso. Ognuno deve fare il suo mestiere. I presidenti e i dirigenti fanno il loro, e i tifosi devono fare i tifosi. Le ingerenze dei supporter non sono accettabili".
L'attenzione si sposta quindi al caso che si è aperto a Torino legato alla svendita dell'area "Continassa" alla Juventus da parte dell'amministrazione comunale.
"Voglio informarmi bene e documentarmi in proposito prima di esprimere un parere definitivo. Nel mondo del pallone fluiscono montagne di denaro che un normale cittadino non può neanche immaginare. Che ci siano intrecci tra la politica e il mondo del calcio non è certo una novità. Ci sono imprenditori che acquisiscono dei club pur non essendone tifosi per ottenere benefici personali o per le proprie aziende. Il calcio va ben oltre il risultato sportivo e diventa business a tutto tondo. Spesso l'acquisizione di club diventa uno specchietto per le allodole. Il calcio serve per calmierare le folle e la politica di fronte al calcio si cala le braghe. Se il calcio tira e funziona, la gente si distrae e con esso è contenta e digerisce meglio l'andazzo generale delle cose, che è quello che per la politica conta. Certo non bisogna permettere che certe cose avvengano alle spalle dei cittadini e che gravino su di loro".
Chiusura sull'Inter e su questa stagione.
"Credo che il tifoso interista debba essere contento, nonostante gli ultimi risultati negativi, di quanto fatto dalla squadra fino ad oggi. L'Inter ha fatto un bellissimo filotto di vittorie mostrando una crescita continua e di questo bisogna renderne merito a Stramaccioni. Il primo stop a Bergamo è avvenuto soprattutto a causa delle assenze e degli infortuni, questo senza voler togliere merito all'Atalanta che ha fatto una buona gara e ha messo in mostra un bellissimo progetto di squadra. Certamente si può, dal punto di vista tattico, cercare un maggiore equilibrio, magari schierando solo due punte, per non soffrire in mezzo al campo. Il mister ha fatto il suo dovere ed è riuscito a incassare la piena fiducia del Presidente e della società e ciò è stato determinante nel suo lavoro. I giocatori avvertono il feeling che c'è tra la proprietà e il tecnico, e quindi seguono le disposizioni di quest'ultimo. Viceversa quando dietro l'allenatore la dirigenza non si fa sentire presente, gli atleti fanno un po' quello che vogliono. In questo momento all'Inter tutti si adeguano e ci si può permettere di lasciare ai margini un giocatore come Sneijder. Dopo Mourinho ci sono stati allenatori che non hanno ammaliato nè i dirigenti nè il presidente, come ad esempio è successo con Gasperini, che aveva richiesto Palacio ma allora non era stato accontentato. Quest'anno invece Palacio è arrivato e un motivo ci sarà: ora sono tutti contenti, tifosi, Moratti e Stramaccioni. Ultimamente l'Inter ha perso colpi perchè ci sono in organico giocatori bravi e meno bravi, e alcuni giocatori "bravi" sono calati fisicamente e a tratti si sono notate delle negligenze soprattutto nel reparto arretrato. Anche il centrocampo fatica un po' a sostenere l'attacco, e questo fa pensare che l'idea di giocare con tre punte è certamente suggestiva e produce belle azioni, ma richiede un organico globalmente al massimo dell'efficienza, perchè si richiede un grande sacrificio da parte di tutti. Se fisicamente la squadra non è al top forse è una soluzione difficilmente praticabile".