Fenomeno Esposito, dall'Inter a Castellammare per Natale ma è in campo per allenarsi
Fonte: Repubblica
Fenomeni si diventa con il duro lavoro. E Sebastiano Esposito - che sabato è entrato nella storia dell'Inter realizzando il suo primo gol in serie A a 17 anni e 172 giorni - lo ha capito perfettamente. Da domenica sera è a Castellammare di Stabia che lo protegge con un abbraccio affettuoso, quasi materno. La parola d'ordine è privacy. Quella sua e della famiglia, arrivata da Brescia per le vacanze di Natale.
"È il nostro orgoglio - dice il sindaco Gaetano Cimmino - è un figlio di Castellammare che esprime tante eccellenze nello sport. Mi auguro che Esposito riesca ad arrivare presto in nazionale, al pari di Quagliarella, Mirante e Donnarumma". Sebastiano è già un idolo per i suoi coetanei. "E chi non lo conosce?", sorridono i ragazzi. Eccolo Esposito, nella sua città. In via Passeggiata Archeologica. Sono le 14 di un 23 dicembre festivo per tutti, ma non per lui. Si allena sul campo del Club Napoli di Ciro Amore, la scuola calcio che lo ha lanciato. Cronometro in mano e la maglia da allenamento dell'Inter. Fa le ripetute. Una, due, tre volte. Con lui c'è anche il fratello Francesco Pio, 14 anni, e futuro da predestinato.
Sebastiano si è già conquistato un presente luminoso. Ha classe, talento e soprattutto la concentrazione giusta per sfondare. Ecco perché segue la tabella di lavoro concordata con l'Inter. Parte atletica soprattutto, poi compare anche il pallone. Lo circonda un'intensa cortina di riservatezza. Lui non parla, così come papà Agostino, ex allenatore della giovanili della Juve Stabia, che rifiuta con cortesia qualsiasi intervista. Si limita a fare gli auguri e poi segue Sebastiano con l'attenzione di sempre.
Al termine dell'allenamento i saluti con Ciro Amore, al quale regala una maglia con dedica. Poi si mette in posa con tutti i ragazzini che già sognano di essere come lui. Un'altra la stanno aspettando al bar "Il Castello" nel popoloso rione Cicerone, dove c'è anche mamma Flavia. Sabato si sono riuniti tutti al bar e a hanno esultato dopo il rigore trasformato al Genoa (è il secondo marcatore più giovane della storia dell'Inter, solo Mario Corso è stato più precoce a 17 anni e 97 giorni) con la stessa intensità di un gol della Juve Stabia che qui è una sorta di religione laica.
"Siamo tutti pazzi per lo Stabia. Lo è anche Seba". Quando è a casa sua al Cicerone, il Castello è una tappa fissa. Colazione la mattina o l'aperitivo. Ma niente caffè, lui preferisce il tè. Non sgarra mai. "Ha sempre avuto la testa giusta per diventare un grande calciatore", dice Mario che è dietro al bancone. "Ho giocato con Seba ma soprattutto con il fratello". Salvatore ha due anni in più (è del 2000) e adesso è in prestito al Chievo.
"Noi vediamo l'Inter soltanto quando c'è Seba", dice Mario che non è un grande appassionato di calcio. Davide, invece, tifa Napoli ma lunedì 6 gennaio avrà il cuore diviso a metà. Perché al San Paolo arriva proprio l'Inter e Sebastiano Esposito potrebbe esibirsi a pochi chilometri da Castellammare. "Vorremmo andare tutti alla partita", dicono gli amici che poi indicano con orgoglio il primo campetto. È recintato. Adesso c'è il sintetico, prima era di terra battuta. Sebastiano ci ha giocato in continuazione fino al 2011, quando poi è partito per Brescia con la famiglia. "Stava sempre lì", racconta un uomo mentre apre il garage e va via in scooter. Al nome di Sebastiano sorride. "Non l'ho ancora visto, ma so che è arrivato. Non dimentica mai le sue origini. Lo ricordo ancora quando piccolissimo giocava assieme a Salvatore". D'estate combatteva il caldo togliendosi le scarpe: scalzo e con i capelli bagnati per non sentire l'afa. I ricci sono gli stessi, la classe pure. Fenomeno lo diventerà. Ma senza clamore.