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Ferri: "Quelli come me giocavano il derby da quando avevano dodici anni. Questo verrà deciso sugli esterni"

di Filippo M. Capra

Intervistato da Il Giorno, l'ex centrale dell'Inter Riccardo Ferri parla del derby di Milano. L'attuale commentatore di Premium Sport ricorda gli animi tesi nel tunnel prima di entrare in campo: "Non parlavo nemmeno con mio fratello", confessa, e tutto ciò che circonda l'ambiente prima di un match così importante, sino a parlare di quello in programma la prossima domenica.

PALLONATE - "Io personalmente non ho mai tirato una pallonata ai milanisti, però non scambiavo mezza parola nemmeno con i miei compagni di Nazionale come Baresi e Maldini. Non parlavo nemmeno con mio fratello quando incontravamo il Torino, era segno di rispetto verso la concentrazione altrui. Le partite le sentivamo più di quanto no facciano oggi. Essendo soli 3 stranieri era più facile spiegargli l'importanza della partita, ora le proporzioni sono invertite".

DERBY - "Il Milan deve per forza avere motivazioni per affrontare il derby perchè ha uno svantaggio di già sette punti in classifica rispetto all'Inter, che a sua volta non dovrà avere meno rabbia: lì si decide la partita. Se i rossoneri dovessero perdere male, per loro rappresenterebbe una partita-bivio. Sarà un derby che verrà deciso sugli esterni, specie se giocheranno Suso e Bonaventura che fanno la differenza quanto Perisic e Candreva".

ALLENATORI - "Se il lavoro di Spalletti è meglio di quello di Montella sull'amalgama della squadra? Anche all'Inter mancano alcuni accorgimenti per cui serve tempo, come le distanze tra i reparti, ma la base è solida. Il tecnico è stato bravo a recuperare i giocatori che sembravano in partenza, come Perisic".


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