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Ferri sul rush finale: "Come un ottavo di Champions. L'Inter ha la possibilità di recuperare Eriksen"

di Mattia Zangari

Qualcuno ha definito il rush finale di stagione, anche per la particolare collocazione temporale, un Mondiale lungo tre mesi. Una definizione che trova solo parzialmente d'accordo Riccardo Ferri che, trent'anni fa, di questi tempi, difendeva i colori della Nazionale a Italia '90: "Ci sono alcune analogie ma tantissime differenze - spiega durante Inter Calling su Inter Tv -. Noi il Mondiale l'abbiamo preparato dopo un campionato giocato, dopo un piccolo stop e poi abbiamo ripreso la preparazione. Qui si tratta di uno stop inaspettato, di una ripresa inaspettata, una preparazione frammentaria. Chiaro che viene da pensare che ci sarà tantissimo turnover, che in un altro finale di campionato non ci sarebbe stato o sarebbe stato limitato. Ci sarà la possibilità di recuperare calciatori in ritardo di condizione come Eriksen, arrivato a campionato inoltrato, aveva giocato poco. In questo momento potrebbe mettersi in linea con gli altri giocatore. C’è qualche piccolo vantaggio, ma fa ripartire la macchina del calcio italiano per lo sprint finale è come giocare gli ottavi di finale di Champions League: ci ritroviamo a rincorrere dei punti senza sapere che tipologia di squadra affronti all’inizio, se pronta o se ancora fuori condizione. E’ un’incognita, anche se la curiosità è tanta. Poi manca il pubblico, diventa difficile trovare le stesse emozioni". 

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