.

FIFPro, Sartori: "Mundial de Clubes, per ora non ci hanno ascoltato. E c'è un rischio dall'Arabia..."

di Mattia Zangari

L'ufficializzazione del Mundial de Clubes a partire dall'estate 2025, il Mondiale per Club in forma allargata voluto fortemente dal presidente FIFA Gianni Infantino, è solo l'ultima minaccia alla salute dei calciatori in un calendario sempre più affollato di impegni. "Per ora non ci hanno ascoltato, ma a marzo la FIFA aveva annunciato la costituzione di un working group con i rappresentanti della FIFPro per sottoporre ai calciatori le modifiche del calendario che poi sono state attuate: nuovo mondiale per club e incremento del numero delle squadre partecipanti alla prossima coppa del Mondo da 32 a 48 squadre", ha spiegato Stefano Sartori, membro del Regulations Committee FIFPro, a Radio Sportiva. 

Quali sono i vostri prossimi passi per far capire la vostra posizione, già comunque nota?
"È nota certamente. Anche perché il workload report sottolinea un maggior numero di club coinvolti nella problematica. Le grandi competizioni sono solo la punta dell’iceberg del movimento calcistico ma si ripercuotono inevitabilmente su tutti i calendari domestici. I campionati nazionali devono conformarsi necessariamente in base alle competizioni internazionali. Chiederemo un incontro alla FIFA ma il vero problema sta nella difficoltà di riuscire a fare un passo indietro visti gli enormi interessi economici". 

Con la UEFA riguardo la riforma Champions come vi ponete?
"Anche qui con lo stesso atteggiamento. Il format cambierà e c’è anche il rischio che dall’Arabia arrivi la proposta di un’altra SuperLega. Saremo chiamati anche qui a rispondere all’UEFA".

Troppe partite in calendario… quali altri obiettivi con FIFPro?
"Quello del calendario è un tema prioritario perché riguarda la salute dei calciatori e perfino dei costi connessi a questo. Un altro tema è quello relativo alla risoluzione unilaterale del contratto. Attualmente il calciatore è l’unico lavoratore subordinato che se interrompe il rapporto deve risarcire il proprio datore di lavoro. Intendiamo ridurre al minimo le eventuali conseguenze economiche a danni del calciatore in caso di risoluzione unilaterale del contratto". 


Milan, la rosa presente alla cena di Natale
Altre notizie