Francesco Tosato, il tifoso che segue l'Inter in bici: "Moratti mi avrebbe dato un riconoscimento"
La Gazzetta di Mantova ha intervistato Francesco Tosato, tifoso nerazzurro divenuto celebre per le sue trasferte in bicicletta al seguito della Benamata: “Il motivo? Non ce n’è uno in particolare, ho iniziato con il Salento a Ferragosto alla prima di campionato, ho capito che era fattibile. Sono abbonato da 17 anni, vado a San Siro da una vita, ora ci aggiungo tutte le trasferte, anche se già prima ne facevo parecchie”.
Tosato, mantovano di nascita, è stato stregato da Lothar Matthaus: “Ricordo l’Inter di Moratti, dai primi anni difficili fino all’apoteosi del Triplete. Io ero allo stadio quella sera, è stata una sensazione forse irripetibile. I miei giocatori preferiti? Ovviamente ci si affeziona ad alcuni più che ad altri ma a me interessa la maglia: i calciatori passano, l’Inter resta” .
L’ultima impresa è stata Mantova-Barcellona in bici, solo andata visto che al ritorno ha optato per l’aereo: “I ragazzi hanno fatto una grande prestazione, è evidente che qualcosa è cambiato e che rispetto alle prime partite della stagione la mentalità è un’altra. Si aiutano l’uno con l’altro, non si mandano più a quel paese come succedeva fino a poco tempo fa. Quasi sicuramente arriveremo secondi nel girone e quindi per gli ottavi di Champions mi sa che dovrò pedalare parecchio, c’è il rischio di dover arrivare fino a Londra... Io non sono un ciclista e non ho una preparazione fisica particolare quindi in media faccio i 20 all’ora. Uso una bici gravel, ho iniziato ad appassionarmi alle lunghe distanze dal 2019. Se riesco a organizzarmi con il lavoro, cerco di arrivare il giorno prima nella città in cui si gioca, il ritorno lo faccio in treno o in aereo”.
E ancora: “I biglietti della Champions ce li ho assicurati grazie all’Inter Club Sant’Ilario d’Enza, per il campionato invece faccio da me. Le trasferte da qui alla sosta per il Mondiale sono già pianificate: Fiorentina, Bayern Monaco, Juventus e Atalanta. Quella più tosta sarà la Juve perché mette a disposizione pochi biglietti per gli ospiti, meno di mille, ma sono fiducioso. Fino a oggi mi è sempre andata bene, a parte un po’ di pioggia non ho avuto grossi contrattempi. Certo, più si andrà avanti e più sarà dura ma la sosta fino a gennaio in questo senso mi aiuta. Sono sicuro di continuare per tutta la stagione, mi sembra anche un bel modo di far sentire la mia vicinanza alla squadra, ai nostri colori. Sono sicuro che se il presidente fosse ancora Moratti avrei avuto anche un riconoscimento, magari avrei guardato una partita di fianco a lui. Purtroppo l’attuale proprietà è tutt’altra cosa ma sono consapevole che il calcio è cambiato. Io pedalo per la mia passione, per l’Inter”, ha concluso.