G. Rossi: "Handa, massimo della pena. La mossa..."
Il noto giornalista e tifoso nerazzurro Gianluca Rossi analizza il momento dell'Inter direttamente dal suo sito. Ecco il suo commento, alla luce del pareggio per 3-3 col Torino: “Tu chiamale, se vuoi, emozioni…Ce ne sono state parecchie in Torino-Inter 3-3. A cominciare dall’approccio nerazzurro alla partita un po’ ‘stramaccioniano’, tant’è che nel giro di poco più di cinque minuti il Toro ha preso un palo con Cerci guadagnandosi di lì a poco un calcio di rigore con immediata superiorità numerica. Il regolamento sul tema resta crudele, ma Doveri, che per tutta la settimana dev’essersi ricordato dei guai arbitrali patiti dai granata, lo ha applicato senza pietà: nella casistica dei contatti ravvicinati tra attaccanti e portieri vi sono però situazioni pressoché identiche in cui, al di là della concessione del penalty all’attaccante, il portiere è comunque rimasto in campo. Perché i regolamenti nel calcio sono sacri solo se gli arbitri li interpretano tali. E ad Handanovic, dopo sei minuti e rotti, è toccato il massimo della pena: naso gonfio per scarpata in pieno viso, espulsione diretta e squalifica per la partita successiva. E’ mancata solo l’interdizione dai pubblici uffici.
Carrizo, entrato a freddo, il rigore di Cerci però l’ha parato alla grande, anche se l’inferiorità numerica per l’inevitabile rinuncia a Kovacic ha comunque pesato come un macigno sul morale interista per tutto il primo tempo.
La gara l’ha fatta il Toro, passato in vantaggio con Farnerud giusto un quarto d’ora dopo, mentre l’Inter ha messo insieme solo un’iniziativa di Taider, anticipato al momento del tiro, e un tiro-cross di Guarin sul quale Palacio e Nagatomo sono arrivati tardi. In pieno recupero, sugli sviluppi di un angolo sul quale Padelli è andato a farfalle, Guarin si è comunque inventato il gol del pareggio in rovesciata plastica e l’Inter ha finalmente tirato fuori la testa dall’acqua.
Nella ripresa il Toro, forte della superiorità numerica, è ripartito a testa bassa, scoprendo più volte con l’imprendibile Cerci il fianco sinistro dell’Inter, trovando quasi subito il nuovo vantaggio con Ciro Immobile appena entrato. Situazione praticamente indolore, anche perché subito dopo, un’altra uscita imperfetta di Padelli ad anticipare Guarin su insidioso cross di Taider, ha di fatto spalancato a Palacio la via del pareggio. Mica finita però, perché Mazzarri con la mossa coraggiosa di inserire Belfodil al posto di Taider ha trovato anche il gol del vantaggio proprio con una volata da fondo campo di Belfodil per Palacio. Ma al momento di alzare le braccia al cielo per la vittoria, in pieno recupero, è toccato all’interista mancato Bellomo inventarsi la punizione del definitivo 3-3. Ci sarebbe da chiedersi perché nel finale sia entrato il giovane Wallace, autore dell’inutile fallo che ha causato l’ultima punizione granata, anziché il più esperto Samuel, ma sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Mazzarri, contrariato dall’intera direzione di Doveri, non si è presentato in sala-stampa. Solita strategia, in uso nel nostro calcio per far capire al mondo arbitrale che qualcosa non sta andando per il verso giusto: come dire che, se prima di questa partita a lamentarsi erano quelli del Toro, ora è l’Inter. Lo dico fin da ora: col Verona, non escludo generoso rigore a favore dell’Inter.
Il ruolino di marcia dei nostri intanto si è fatto piccolo, con due punti nelle ultime tre partite, ma una era con quei mostri della Roma e l’altra in dieci praticamente per 90 minuti. Quelli che mancano sono sempre i due punti di Trieste col Cagliari”.