Gabigol: "Cuca parla da padre a figlio. Capocannoniere? Sarebbe bellissimo"
Lunga intervista per Gabigol ai microfoni di Globoesporte, pubblicata alla vigilia del Clasico tra Santos e San Paolo pareggiato 0-0 nella notte italiana. Il brasiliano, capocannoniere del Brasileirao, ha parlato in primis del suo rapporto con il tecnico Cuca e dei primi confronti dopo l'arrivo dell'allenatore sulla panchina bianconera. "Mi ha parlato di cose della vita e di campo. Come un padre a un figlio. Cose nostre. La gente diceva di tutto, sul calcio, sui trasferimenti, che potevo andarmene in qualsiasi momento. Lui mi ha dato dei consigli e mi ha aiutato".
Un confronto che ha aiutato, tanto da portare Gabigol fino alla vetta della classifica marcatori. "Io voglio che il Santos vinca. Non entro in campo per decidere la partita, ma per farla vincere alla squadra. Indipendentemente se faccio gol io o un compagno. E' chiaro che per me far gol è molto bello. Sarie molto felice di poter entrare nell'elite dei giocatori che sono diventati capocannonieri del Brasileirao con il Santos, ma preferisco pensare partita dopo partita, fare i miei gol quando posso e fare il 100% per vincere".
Nell'intervista Gabigol ripercorre infine la sua giovane carriera ricordando il primo gol contro il Gremio ("Non ero convocato, ma andai a vedere la partita, poi Vitor Andrade si infortunò e mi fecerò sedere in panchina"), sceglie il più bello in carriera ("Il secondo contro il Vasco al Maracanà") e il più importante ("Contro il Palmeiras nella finale della Coppa del Brasile").
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