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Garlando: "All'Inter mancano un Pirlo e un Vidal. Conte, non si vince solo con la spinta della storia"

di Mattia Zangari

"E' il calcio, bellezza. Se Ospina non si fosse messo l’aureola, saremmo qui a celebrare la bella Inter del San Paolo, presa per mano da un Eriksen rifiorito. Invece, eliminata da uno dei due tiri in porta del Napoli (e da un’amnesia di gruppo), siamo qui a chiederci il senso della stagione di Conte. Ha dato tanto all’Inter? Sì. Avrebbe potuto fare qualcosa di più? Forse. Il suo apporto migliore: la crescita dei singoli". E' l'analisi scritta per la Gazzetta dello Sport da Luigi Garlando, che inquadra così l'eliminazione dalla Coppa Italia rimediata dai nerazzurri per mano degli azzurri di Gennaro Gattuso.

"Ingeneroso dimenticare il lavoro di Spalletti. Antonio ha trovato un’Inter già capace di palleggiare e pressare alto. Anzi, prima lo faceva anche di più - fa notare il giornalista -. Possesso: Inter 2018-19: 58,7%; Inter 2019-20: 52,3%. Palloni recuperati nella metà campo offensiva: Inter 2018-19: 423; Inter 2019-20: 355. Ma spesso si trattava di un possesso sterile. Conte ha migliorato l’organizzazione, ha reso le linee di gioco più sicure e aggressive. Ora l’Inter tira di più, segna di più e arriva di più in area. La squadra dominante del San Paolo, che ha concluso a raffica, con il 67,8% di possesso, è un buon certificato di avanzamento lavori. Cosa manca per l’ultimo salto di qualità? 'Gente abituata a vincere'. dice Conte. L’editto di Dortmund è rimasto inchiodato nell’aria: "A chi devo chiedere qualcosa in più? A Barella arrivato dal Cagliari? A Sensi del Sassuolo? A parte Godin, qui non ha vinto nessuno". A Napoli ha rinfrescato il concetto: "Non si torna a vincere subito, se non lo fai da 9 anni". Antonio costruì la sua prima Juve attorno a un pugno di campioni del mondo (Buffon, Barzagli, Pirlo...) e a spiriti leader come Vidal. Un Pirlo e un Vidal sono ciò che più gli manca nel cuore dell’Inter. Un regista dalla personalità più solida del lunatico Brozovic e un interno-incursore, di fisico e gol, dall’indole guerriera trascinante. Il mercato dovrà soccorrerlo con tipi del genere. Non è un caso che nel finale di Napoli, i più pericolosi siano stati Eriksen e Sanchez, due che hanno già vinto. Lukaku è mancato spesso nelle gare più attese e calde, derby a parte. Di più, si poteva Conte ha ragione a ripetere che la Juve è ancora lontana. Però tutte le altre non hanno una rosa superiore all’Inter, eppure dei 7 incroci con le prime 5, Conte ne ha vinti solo 3, ha raccolto solo 8 punti sui 21. E’ stato eliminato da due coppe. Si poteva fare meglio di così. Con più personalità. Ok i 9 anni di digiuno, ma il Leicester, due anni prima del trionfo, era in seconda divisione. E Vardy, fino a poche stagioni prima, stava ancora più in basso. Non si vince solo con la spinta della storia e di chi è già abituato a farlo. Si può diventare vincenti anche per conto proprio, con il lavoro e la volontà (...). Di sicuro il club non può permettersi di sbagliare il prossimo mercato che le parti dovranno studiare in assoluta empatia, evitando magari editti pubblici, punzecchiature continue e fuoco amico. Ma prima dovrà terminare al meglio la stagione. La crescita di questa Inter passerà anche attraverso i risultati che saprà ottenere nell’ultimo tratto di campionato e nell’Europa League. E anche il giudizio sulla prima Inter di Antonio Conte, che, al momento, è sospeso". 

VIDEO - ACCADDE OGGI - 15/06/2005 - SINISA DALLA PIAZZOLLA: L'INTER CONQUISTA LA COPPA ITALIA


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