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Garlando: "Caro Inzaghi, c'è ancora uno step da fare nella sua carriera, ma Istanbul è già la sua Atene. Buon vento"

di Egle Patanè

Inizia praticamente oggi la settimana più entusiasmante, e al contempo difficile, nonché più importante della carriera di Simone Inzaghi, come l’ha definita Luigi Garlando nella sua lettera aperta all’allenatore dell’Inter, pubblicata sulle pagine di Sportweek. Lettera nella quale il giornalista della Rosea si complimenta con il piacentino "perché il viaggio a Istanbul è di per sé un premio, una laurea. Lei si è aggiunto alla stretta cerchia degli allenatori italiani che sono riusciti a disputare una finale di Champions: sono undici, non cento", avendo inoltre la possibilità di "accedere a un privé ancora più ristretto", ovvero quello dei tecnici del Bel Paese che quella Coppa sono riusciti a sollevarla, una cerchia che ne conta soltanto sette. "Significa che questa stagione così ricca di travagli, lei ha preso l’ascensore ed è salito a un piano superiore. Complimenti anche per come ha navigato nel mare tempestoso delle critiche, molte delle quali legittime", considerate le 12 sconfitte di campionato e i 20 punti di distacco dal primo posto, che fanno da contraltare al ruolo da protagonista nella cavalcata europea. Una spiegazione che Garlando trova nella mancanza “di senso di responsabilità adulto che impone il massimo impegno in ogni giorno di lavoro" della squadra, poi esaltatasi nella "gioia infantile della partita secca e del grande evento". Ed è proprio questo il suo prossimo step da allenatore sul quale invita a riflettere Inzaghi, ma intanto "sabato prossimo c’è Istanbul: la fiaba da mille e una notte. Meritate o meno, lei ha navigato nelle polemiche con stile e compostezza. Questi sono i giorni della rivincita” scrive sicuro rammentando al piacentino il leit motiv familiare: il talento della rivalsa che scorre nel sangue degli Inzaghi. "Nel 2005 suo fratello Pippo saltò l’infausta finale di Istanbul” dopo il travagliato periodo delle operazioni alla caviglia che lo avevano dipinto come il nuovo Van Basten, disegno al quale Pippo aveva replicato con un "torno più forte di prima" poi messo nero su bianco due anni più tardi ad Atene con quella meravigliosa doppietta. Ma "comunque vada, Simone, Istanbul è già la sua Atene. Buon vento!".


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Domenica 15 dicembre