Garlando: "Inter, guanto di sfida al Napoli con un dubbio: si può fare a meno di Dzeko e Calhanoglu?"
La vittoria dell'Inter a Bergamo contro l'Atalanta è simbolica per tre motivi, secondo il punto di vista di Luigi Garlando: il primo riguarda la risposta alle difficoltà "perché - scrive il giornalista sulla Gazzetta dello Sport - una delle principali lacune della squadra nella sofferta prima parte della stagione era proprio la mancanza di reazione, la fragilità mentale che la portava ad afflosciarsi alla prima difficoltà (...). Tutte le volte che era passata in svantaggio, l’Inter non aveva mai raddrizzato la partita. Nelle ultime due, contro Bologna e Atalanta lo ha fatto".
Una novità, al pari di un altro evento significativo: "quello di Bergamo - si legge - è stato il primo scontro diretto vinto dopo i quattro persi con Lazio, Milan, Roma e Juventus". Tutto possibile grazie al cinismo, ieri esemplificato dalle poche occasioni sprecate: "Aggiungiamoci una terza sterzata rispetto alle brutte abitudini precedenti: la praticità offensiva. Contro la Juve, la squadra di Inzaghi ha sprecato l’impossibile, prima di cadere. Ieri, con tre tiri in porta ha segnato tre gol. È come se l’Inter avesse deciso di consegnarsi alla lunga sosta invernale con tutti i sentimenti a posto, pronta a riemergere per il duello chiave del 4 gennaio, contro il Napoli capolista".
La vittoria della sosta, chiosa il giornalista, permette a Simone Inzaghi di lanciare il guanto di sfida a Spalletti in fatto di numeri, quelli che nelle ultime stte partite "smentiscono il baratro degli 11 punti in classifica. Inzaghi si specchia nei dati più recenti, nella svolta di Bergamo per sentirsi all’altezza della capolista. Con un dubbio però: si può fare a meno di Dzeko e Calhanoglu, i migliori ieri?".