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Garlando: "La Milano del calcio non può entrare in Europa con un 6° posto in due. Urge un altro futuro"

di Mattia Zangari

Nel suo commento dal titolo 'La piccola Milano entra in Europa', Luigi Garlando, giornalista della Gazzetta dello Sport, analizza la faticosa risalita di Inter e Milan, la prima fuori dall'Europa dopo aver sventolato a quattro venti un progetto ambizioso la scorsa estate, il secondo che ha agguantato con enormi difficoltà il sesto posto: "Oggi - si legge - Bergamo è più bella di Milano nei piedi e nell’anima: questa è la verità. Il Milan vuole e non può; l’inter può e non vuole. Quando vuole, l’Inter può battere la Juve, farne 7 all’Atalanta o vincere in scioltezza sul campo della Lazio. Un sussulto d’orgoglio ha consentito ai nerazzurri di evitare per lo meno l’onta della nona partita consecutive senza vittorie: sarebbe stato record assoluto nella storia della Benamata. Che questo sussulto sia stato dettato da un gruppetto d’italiani (Santon, Andreolli, Candreva, l’azzurro Eder...) può essere un’indicazione preziosa per la rifondazione: l’appartenenza è cemento e anti-doto alla noia. La Milano dei grattacieli di vetro e del Bosco Verticale non può entrare in Europa con un preliminare in due strappato con i denti. Urge un altro futuro". 


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