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Garlando: "Zanetti, fai come Facchetti: chiudi la carriera e diventa dirigente. L'Inter adesso ne ha bisogno"

di Alessandro Cavasinni
Fonte: Gazzetta dello Sport

"Chi ha amato Bjorn Borg avrebbe evitato con tutto il cuore di vederlo armeggiare nel ’93 con la sua vecchia racchetta di legno e perdere contro le comparse. La stagione in corso ha mostrato Zanetti in difficoltà atletica come mai in passato. Potrebbe esserlo di meno tra un anno, dopo un infortunio tanto grave? Una grande bandiera smette di appartenere solo a se stesso, deve rendere conto anche a chi la sventola: chi lo ama vuole che resti il trattore che arava la fascia, che sradicava palloni, che si avvitava su stesso e ripartiva inarrestabile. Almeno nel ricordo. Non sarebbe stato facile per Zanetti decidere di fermarsi, ora l’infortunio gli apre nuove prospettive. Ci sono sventure che Alessandro Manzoni chiamava «provvide», perché nella  sofferenza introducono a svolte sagge. Nel ’78 Giacinto Facchetti avrebbe potuto giocare un altro Mondiale, ma ascoltò il suo corpo e con grande onestà disse no a Bearzot che lo volle in Argentina come capitano non giocatore. Chiuse lì una carriera leggendaria. Avrebbe servito l’Inter da dirigente fino agli ultimi giorni. E’ il tappeto che si srotola ai piedi di Zanetti: diventare il nuovo Facchetti della giovane Inter che sta per nascere, il dirigente di personalità e presenza di cui la squadra ha tanto bisogno, restando la bandiera di sempre. Giocherebbe per la sua Inter e nell’immaginario continuerebbe a correre". Questo l'invito che Luigi Garlando, prima firma della Gazzetta dello Sport, fa a Javier Zanetti, ko per la rottura del tendine d'Achilla. Magari ancora una partita davanti ai suoi tifosi e poi la nuova carriera da dirigente. Ma Pupi sembra pensarla in maniera diversa...


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