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Gasperini: "Inter, nessuna rivalsa: per me parlano i risultati. Orgoglioso di aver rilanciato Milito e Motta"

di Antonello Mastronardi
Fonte: La Repubblica

Lunga intervista a Gian Piero Gasperini dalle colonne di La Repubblica. Il tecnico dell'Atalanta si è raccontato al quotidiano romano, parlando a lungo della sua visione di calcio e dei suoi trascorsi, tornando anche sull'infausta parentesi che lo vide sulla panchina dell'Inter all'inizio della stagione 2011/12. Ecco alcuni passaggi salienti:

Ha più volte sfiorato la Juventus, in cui è cresciuto come tecnico. Un ritorno su una grande panchina sarebbe una rivalsa nei confronti dell'Inter?
"La Juve per me è stata una scuola di vita: sono stato per 20 anni nelle giovanili bianconere, da calciatore e da tecnico, e ho imparato tanto. Poi nella vita ci sono i momenti, i 'se' e i 'ma'. Quanto all'Inter, si tratta solo di 3 partite nella mia carriera, un'esperienza troppo breve per essere giudicata. Non cerco rivalse, ciò che conta sono i risultati".

Lei è uno specialista dei giovani, non è vero?
"Anche qui devo ringraziare l'esperienza nel vivaio bianconero, laddove ho imparato a riconoscere talento, voglia e caratteristiche caratteriali, che nei giovani sono fondamentali perché il ragazzo si affermi. In carriera ne ho lanciati molti, ma sono fiero di aver recuperato campioni trascurati come Milito e Motta".

Il suo gioco era definito inadatto alla Serie A.
"So di essere un tecnico inusuale, ma ripeto che la mia forza risiede nell'aver ottenuto i risultati".

Qual è il problema del calcio italiano?
"Occorrono scelte atte a tutelare i vivai: penso alle seconde squadre. credo inoltre che sia un problema vedere le Primavere con 2 italiani in campo: non sono per i picchetti, ma la Nazionale, in ottica futura, non può non risentirne".


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