Gazzoni: "Coronavirus, il calcio non si è fermato tardi. Campionato? In un certo senso sarà falsato"
"Non ho avuto l'impressione che il calcio si sia fermato tardi, anche se qualche partita nelle ultime settimane, ovviamente a livello internazionale, poteva essere evitata. Specie quelle con la presenza del pubblico. Nello stesso momento sono rimasto colpito dal fatto che anche i giocatori si siano ammalati. Certo, sono uomini come tutti, ma sono pure ragazzi in forze e pieni di salute. Per fortuna i vari Rugani, Cutrone o Gabbiadini sembra che stiano abbastanza bene e di questo siamo tutti contenti. È chiaro che la quarantena nella quale dovranno rimanere tutte le squadre metterà un certo disordine al campionato che in un certo senso verrà anche falsato". A dirlo è Giuseppe Gazzoni Frascara, ex patron del Bologna, protagonista di un'intervista del Corriere dello Sport.
"Da imprenditore - aggiunge Frascara - non ho mai vista una crisi così. Credo che sia davvero la più grande crisi dal dopoguerra ai giorni nostri. E da questo punto di vista mi sono chiesto quanto costerà al Paese questo disastro. Credo che il Governo fino ad ora abbia pensato a cifre troppo ottimistiche. Penso serviranno dai cinquanta ai cento miliardi di euro per riuscire a recuperare una parte di quanto perduto in questi mesi. Anzi mi viene da pensare che potrebbe aprirsi anche la necessità di un prelievo forzoso sui guadagni degli italiani. Un po' come al tempo di Amato, ma in questo caso servirebbe una cifra venti volte superiore. E per chi vive del proprio stipendio, pensare di non ritrovarsi nel proprio conto corrente una cifra importante non sarà certo una passeggiata".