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Ghirelli: "In campo a inizio maggio? Deciderà il virus. Ora è tempo di fare la pace"

di Christian Liotta

Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, è intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera dicendo la sua sulla data del possibile ritorno dei campionati: "Il 2-3 maggio? Deciderà il virus. Il ministro Vincenzo Spadafora ha indicato quella data. Noi, come la Lega di A e quella di B, abbiamo l’intenzione di arrivare in fondo alla stagione. Per quanto ci riguarda vuol dire completare i gironi e disputare playoff e playout. Quindi, magari, sforando sino al 10 luglio. Ma questo, ora, non è tanto importante. Il calcio deve capire l’umore della gente, che è spaventata. È giusto concentrarsi su risorse e ricavi, perché altrimenti il sistema non reggerebbe, ma è necessario ripensare ai valori che trasmettiamo. Un esempio? L’ottusità dell’Uefa, che mentre la gente pensa alle mascherine e ai ventilatori per gli ospedali, fa passare il messaggio dei 300 milioni di danno causato dal rinvio degli Europei".

Ghirelli elogia il lavoro di Gabriele Gravina in questi giorni tesi: "Il presidente federale sta svolgendo con maestria il ruolo di coordinatore del movimento in un momento davvero complicato. Se ci mostriamo spaccati, siamo finiti. La gente non capirebbe. È l’ora di fare la pace e non la guerra. Non ci deve essere un corto circuito tra virus e regolamenti. Se una società, una sola, varcasse l’aula di un tribunale, ci meriteremmo un bel calcio nel sedere. Alle mie società ho chiesto di essere responsabili: dobbiamo superare il momento insieme". Chiosa sul capitolo riduzione degli stipendi: "Noi, sull’argomento, abbiamo aperto un tavolo con l’Aic e con gli allenatori. Più in generale credo che ognuno debba fare la sua parte di sacrifici. È interesse di tutti, anche di chi va in campo, che il sistema regga. Capisco che per Damiano Tommasi sia complicato, soprattutto con la serie A, ma deve metterci la faccia. Il calcio va ricostruito con l’aiuto di tutti".


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