Gianluca Rossi: "L'Inter è ufficialmente in fuga"
Fonte: Qsvs - Tmw
Sono le vittorie come quella di Livorno il vero termometro sulla grandezza di una squadra. Lo dico a ragion veduta, perché oggi all'ex-Ardenza mi sarei davvero accontentato del pareggio, dopo l'impresa del Napoli in anticipo a Torino. Ma l'Inter, in formazione sperimentale, addirittura con Krhin e Amantino Mancini dal fischio d'inizio di Morganti, è andata al di là delle più rosee aspettative. Dopo un primo tempo di gestione del pallone, nella ripresa l'ingresso di Eto'o ha risvegliato Milito, subito in rete con un diagonale destro da fenomeno. E pensare che El Principe con Palermo e Livorno doveva fare solo rodaggio e invece ha timbrato altre due pere! Da lì la partita si è fatta ancora più facile per l'Inter che purtroppo ha perso anche Muntari per infortunio, oltre a Thiago Motta bloccato prima dell'inizio da un indurimento muscolare. A dieci dal termine ecco il sigillo di Maicon, di sinistro, imbeccato dal redivivo Patrick Vieira, finalmente tornato a livelli accettabili. A differenza di Amantino Mancini, il cui rendimento dal suo arrivo all'Inter è addirittura inferiore a quello di Quaresma.
Con la quinta vittoria consecutiva, bellissima proprio perché nemmeno cercata con grande insistenza, l'Inter è ufficialmente alla sua prima vera fuga in campionato con 7 punti di vantaggio sul tandem Juventus-Sampdoria. I numeri sono sempre più straordinari con il miglior attacco, 28 gol fatti, e la miglior difesa, 9 gol subiti e una crescita di 4 punti in classifica rispetto ad un anno fa. Ovvio che sia prematuro qualsiasi calcolo sul discorso scudetto ma la continuità che l'Inter sta dimostrando rispetto a tutte le altre rischia di spezzare le gambe e il morale a qualsiasi inseguitore. L'Inter deve soltanto mantenere questo ritorno e naturalmente migliorare il suo rendimento in Europa. Tra tre giorni a Kiev per i gatti neri che ci scodinzolano attorno sarà tutto finito, ma io continuo a essere ottimista e a pensare che di Champions se ne possa riparlare a marzo. Intanto giusto godersi un primato in via di consolidamento: l'amico statistico Pasquale Somenzi rammenta che 9 vittorie nelle prime 11 giornate con 28 reti segnate non accadeva dalla stagione 1960-61, mentre nella stagione 1958-59 l'Inter di gol ne aveva fatti addirittura 30! Eppure in entrambi i casi i nerazzurri chiusero solo al terzo posto finale, segno che certe cifre, dopo nemmeno un terzo di stagione, non sono poi così indicative. Certamente possiamo dire che al momento esistano l'anti-tarme, l'anti-calcare, l'anti-nebbia ma l'anti-Inter al momento non si vede!