Grassani: "Accordo generale risolverebbe dei problemi. Serie A troppo legata ai diritti tv, servirà un ridimensionamento"
Tra gli ospiti di Radio Anch'io Lo Sport, questa mattina, c'era anche l'avvocato Mattia Grassani. Al centro dell'intervento, la situazione degli stipendi dei calciatori, di cui parleranno oggi anche Assocalciatori e Lega Serie A. "La Juventus ha tradotto in fatti quel che è nelle cose - dice Grassani -. La situazione attuale può essere superata solo con un sacrificio da parte di tutti. Una riduzione di stipendi o su base individuale, società per società, o di trattativa generalizzata deve essere un punto fermo perché in questo periodo non esiste che i calciatori percepiscano il 100% dello stipendio non svolgendo l'attività. Certamente una soluzione condivisa e uguale per tutti sarebbe l'opzione migliore perché vedrebbe una presa di coscienza da parte di tutte le componenti. Il problema stipendi, fra i tanti, è importante. Risolverebbe quelli singoli che potrebbero crearsi con le trattative individuali".
Secondo Grassani, "un ridimensionamento è davanti agli occhi di tutti. Quanto accaduto rende lo sport un'imbarcazione in alto mare che ha perso rotta, timone e timoniere. Per arrivare in acque sicure un completo ridimensionamento e una riscrittura dello sport professionistico sono passaggi obbligati. Sicuramente la Lega Serie A con 20 club è il motore trainante non solo del calcio ma di tutto lo sport. Prima di ripartire bisognerà rivedere non solo gli stipendi ma anche il modo di pensare del calcio futuro. Quanto accaduto non dico ci riporterà all'epoca romantica in cui i calciatori andavano a piedi ad allenarsi, ma ha posto un problema. Il calcio stava vivendo un momento di dipendenza dai diritti tv e si stava parlando di un mondo scollegato rispetto al resto".