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Gravina: "Cinque gradi di giudizio nella giustizia sportiva mi sembrano troppi"

di Christian Liotta

Gabriele Gravina, presidente della FIGC, intervenuto alla presentazione del volume su Giustizia Sportiva e Ordinamento statale dell'avvocato della Figc Giancarlo Viglione al Coni, ha sottolineato i progressi compiuti negli ultimi anni in materia: "La nostra l'unica federazione al mondo che ha adottato il processo telematico. Una novità che ha dematerializzato i documenti ed efficientato il processo sportivo, salvaguardando la garanzia del diritto alla difesa. Alcune criticità riguardano i 5 gradi di giudizio, sinceramente mi sembrano troppi. Soprattutto se andiamo a calare questa riflessione nelle varie situazioni. Penso al caso Chievo: in due anni addirittura 27 giudizi. È una follia ingolfare e intasare gli organi ordinari per queste situazioni. E ci sono procedimenti del 2015 o del 2016 di cui non abbiamo ancora certezza. Sotto il profilo della tempistica rischiamo di non essere credibili".

Il numero uno del calcio italiano ha concluso il suo intervento dal Salone d'Onore spiegando come sia necessario "riprendere la norma per accelerare tempi e dare certezza del diritto" e da questo punto di vista ha ringraziato "il ministro per lo Sport Andrea Abodi e il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto per aver dato disponibilità ad avviare un rinnovamento".


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