Gravina: "Serie A, 600 milioni di perdite in due stagioni. Ecco i pilastri per ripartire"
Fonte: Calcioefinanza.it
Intervenuto nel corso del think tank Riparte l'Italia, il presidente della Figc Gabriele Gravina ha presentato quelle che sono le prospettive di perdita per i club di Serie A tra l'ultima stagione e quella in corso a causa della pandemia da Covid-19: "La perdita economica per la stagione 2019-20 per le sole squadre di Serie A sarà di oltre 200 milioni di euro, per la maggior parte riconducibili alla chiusura degli stadi al pubblico e all’interruzione del campionato tra marzo e maggio del passato anno. Per la stagione in corso, invece, la stima sui minori ricavi, pari a 400 milioni di euro per le squadre di Serie A, si somma alla più grave chiusura dei campionati delle leghe dilettantistiche e giovanili, che non hanno potuto riprendere l’attività se non per un breve periodo all’inizio dell’annata sportiva. Le stime di crisi che erano state previste all’inizio dell’anno sono state in parte ridimensionate e contenute, anche se il settore continua a versare in una crisi profonda, dovuta alla mancanza in questi mesi delle fonti di incasso e liquidità primarie che garantiscono la stabilità nel flusso di cassa dei club, relative agli abbonamenti allo stadio, al ticketing delle partite, agli introiti televisivi e a quelli degli sponsor".
Il numero uno di Via Allegri detta anche la strada per la ripartenza del settore: "Si deve agire in primo luogo sul settore giovanile, con un’azione di innovazione delle metodiche formative e della struttura dei campionati, ma anche l’impiantistica, con la necessità di accelerare e stimolare la creazione di progetti di rinnovamento e nuove realizzazioni di stadi e infrastrutture. Sono i due pilastri di priorità strategica su cui il calcio italiano giocherà la sua sfida ai sistemi competitor europei e internazionali. Oltre all’urgenza di stimolare meccanismi di sostenibilità economica e finanziaria. Una gestione strategica più sostenibile sarà possibile favorendo la crescita della redditività delle squadre, semplificando l’accesso a nuove fonti reddituali – come i proventi dal betting – e introducendo strumenti funzionali ad una gestione economico-finanziaria più equilibrata, come l’individuazione di budget 'tipo' per le campagne acquisti dei club o l’introduzione di una salary cap per la gestione sportiva, per aiutare le squadre nella determinazione dei loro obiettivi di spesa", ha concluso Gravina.