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Guardiola-Inter, si poteva fare nel '93. Saltò perché...

di Christian Liotta

L'Inter olandese, quella di Dennis Bergkamp e Vim Jonk, poteva essere un'Inter in stile Barcellona con Hristo Stoichkov e Pep Guardiola. Già, il nome dell'attuale tecnico del Barça tanto spesso accostato ai nerazzurri poteva avere un passato da centrocampista nell'Inter di Ernesto Pellegrini. A rivelarlo è Dario Canovi, intervistato da Tmw Magazine, parlando dei tanti affari coi nerazzurri: "Il presidente Pellegrini faceva fare la perizia grafica ai giocatori. Li invitava a cena, questi firmavano un autografo con la scusa di una dedica e poi Pellegrini li faceva analizzare dalla moglie. Chissà se è per questo che l’Inter non prese Guardiola... Sì, Lui e Stoichkov dovevano trasferirsi all’Inter, nel ‘93: andai a Milano con l’agente Josep Minguella. Credo sia stato per decisioni tecniche di Bagnoli che poi preferì Jonk e Bergkamp, ma chissà se anche lui non avrà passato l’esame di grafologia”.

Canovi parla anche di un altro possibile acquisto eccellente saltato all'epoca di Fraizzoli, quello di Paulo Roberto Falcao: "Aveva problemi con la Roma, io fui contattato dal suo agente Cristoforo Colombo. Era a fine contratto, mi contattò per il passaggio all’Inter. Era tutto fatto ma poi arrivò un telegramma di rinuncia da parte dei nerazzurri. Dino Viola, presidente della Roma e grande amico di Andreotti, avrebbe chiamato Fraizzoli, che era il presidente dell’Inter. Raccontano di una domanda chiara: ‘fornisci le divise ai militari?’. ‘Le fornisco anche ora...”. Ecco. Sfruttando l’amicizia importante, Viola avrebbe convinto l’Inter a rinunciare. Chissà se è andata davvero così. Quel che è certo è che poi il rinnovo di Falcao si firmò nello studio di Andreotti”. Chiusura su Motta: "Le mie parole sono state la rottura definitiva, Thiago voleva andare a Parigi. E così è stato, è felicissimo di questa sua nuova avventura". 


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