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Guerra in Ucraina, De Zerbi bloccato a Kiev: "Non volevamo fare gli eroi, ci siamo svegliati con le esplosioni"

di Mattia Zangari

Bloccato in un hotel di Kiev con i giocatori dello Shakhtar nelle ore in cui è cominciato l'attacco della Russia all'Ucraina, Roberto De Zerbi ha offerto ai colleghi di Sky Sport la sua testimonianza di queste ore di tensione: "La situazione è precipitata stamattina - racconta l'ex Sassuolo -. Siamo rimasti in Ucraina perché il campionato sarebbe dovuto andare avanti, poi nelle scorse ore ci siamo svegliati con le esplosioni, stiamo bene, ma c'è preoccupazione. Cerchiamo di comunicare con la ambasciate per capire il da farsi, il console ci sta dando sostegno. Non era nostra intenzione fare gli eroi, siamo rimasti qua per fare calcio, in più dentro la rosa c'è qualche giocatore che ha già vissuto questi momenti nel 2014 e non ci sembrava giusto andarcene dall'Ucraina; abbiamo fatto una scelta che rifaremmo. Ora la situazione è cambiata, non serve più che stiamo qua perché il campionato è sospeso. Se ho paura? No, il timore è tanto ma mi dà fastidio che le famiglie dei giocatori siano scosse e io che dovrei proteggerle faccio fatica a dir loro cosa devono fare. Non voglio fare il politico, voglio fare il calcio che è la mia vita. Ora guardo le cose da da cittadino, da uomo della strada". 


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