"Ha vinto la formazione auspicata: Balotelli + 10"
Mario Balotelli è l'eroe della serata di Champions League contro il Rubin. La prestazione del giovane attaccante non è passata inosservata e Franco Rossi, per Tmw, ha voluto porla in evidenza così:
Un colpo di tacco a smarcare Eto'o e una punizione sensazionale e l'Inter va negli ottavi di Champions grazie alla formazione tanto auspicata: Balotelli e altri dieci. Era una gara decisiva per i nerazzurri (che per qualche minuti sono stati in Europa League) e Mourinho ha finalmente tirato fuori dal suo metaforico cilindro il vero campione di livello mondiale che ha a disposizione: Balotelli. I rimpianti per non averlo impiegato a Barcellona e a Torino sono tantissimi e dovrebbero far riflettere profondamente chi di dovere. Forse l'Inter quelle due partite le avrebbe perso egualmente (specialmente quella in Spagna) ma con Balotelli avrebbe dato un senso alle sue prestazioni.
Chi frequenta questo sito (oltre undici milioni e mezzo di visitatori in meno di dieci anni) sa benissimo come la penso su Balotelli. Avrà (anzi ha) un carattere fumantino (cioè infiammabile), ma le sue doti di calciatore sono così straordinarie da far dimenticare ogni difetto.
Mai visto un dicassettenne con una simile personalità, scrissi due anni fa quando giocò nell'Inter oltre dieci partite da titolare.
Aggiunsi che davanti al portiere la sua freddezza era paragonabile solo a quella di Romario e Ronaldo (quello del biennio 96-98) e che l'Inter doveva puntare su di lui per progettare una squadra di grande livello.
Quest'anno è stato il più decisivo per la capacità di volgere (e stravolgere) a favore dell'Inter ogni tipo di partita. Mourinho contro il Rubin Kazan ha puntato su di lui ed è stato ripagato alla grande. Un assist di inaudita bellezza e una punizione di pura potenza hanno trascinato l'Inter agli ottavi. Non è stato il modulo a far vincere l'Inter, ci mancherebbe altro. Anche la Fiorentina di Bernardini, a metà degli anni cinquanta, giocava nella stessa maniera, con Julinho, Virgili e Montuori in attacco e Prini subito dietro. Modulo copiato da Feola che vinse il mondiale del 1958 con Zagalo a fare il Prini e anche il Padova di rocco, con Hamrin, Brighenti e Mariani di punta e Rosa a fare il suggeritore. Tanto per dire che ormai nessuno inventa nulla (l'ha anche ricordato Mourinho mercoledì sera in sala stampa) ma che c'è sempre la necessità di far rendere al meglio i giocatori più bravi. Bravissimo Zanetti, una volta tanto davvero capitano-leader, bravo Eto'o, cosi' come Motta. Ma la differenza l'ha fatta il fuoriclasse. Fra il "giuoco" e il giocatore, fortunatamente ha vinto il giocatore.