Hall of Fame, il premio speciale verrà assegnato dai possessori dei Fan Token $INTER
Ogni edizione della Inter Hall of Fame porta con sé anche l’assegnazione del Premio Speciale, un riconoscimento che il club nerazzurro attribuisce a personalità o istituzioni che hanno segnato la storia interista dal punto di vista sportivo ma anche e soprattutto coniugando un impegno sociale che vada al di là del tifo. Nella prima edizione della Hall of Fame il Premio Speciale è andato alla famiglia Moratti, per i tanti anni spesi al servizio della causa nerazzurra, con la conquista di trofei che hanno portato il Club sul tetto del mondo in due epoche differenti. Poi Astutillo Malgioglio: all’ex portiere dell’Inter è andato il riconoscimento BUU - Brothers Universally United, per sottolineare l’impegno a favore dei più deboli, degli indifesi e degli emarginati. L’edizione 2020 ha visto premiare Ernesto Pellegrini, presidente dello Scudetto dei record che, con la sua Fondazione, ogni giorno offre pranzi caldi a centinaia di persone in difficoltà.
Il Premio Speciale legato all’Hall of Fame 2021 verrà per la prima volta assegnato grazie alla scelta dei tifosi dell’Inter: attraverso un sondaggio su Socios.com, Global Main Partner del Club, i possessori dei Fan Token $INTER sceglieranno a chi attribuire il prestigioso riconoscimento tra quattro possibili candidature. Il sondaggio sarà attivo dal 21 al 27 febbraio e il vincitore del Premio Speciale verrà annunciato contestualmente alla premiazione dei calciatori che hanno fatto l’ingresso nella Hall of Fame dell’Inter nell’edizione 2021, in occasione di Inter-Salernitana a San Siro del 4 marzo. Si tratta di Gianluca Pagliuca, Marco Materazzi e Wesley Sneijder, mentre il quarto nome non è ancora stato annunciato. Sono quattro le figure candidate, tra personaggi storici, istituzioni e tifosi speciali: si tratta di Peppino Prisco, leggendario avvocato e dirigente nerazzurro; del Policlinico di Milano, per gli sforzi nella lotta al Covid-19; di Claudio Bertazzi, presidente dell’Inter Club Desenzano del Garda; di Enzo Bernasconi, socio Inter Club Tri Basei.
Peppino Prisco Lo scorso dicembre Inter ha celebrato i 100 anni dalla nascita di Peppino Prisco e il ventennale della sua scomparsa. Ha segnato un secolo di storia nerazzurra, venendo ribattezzato “il più grande interista di sempre”. Sottotenente alpino nella campagna di Russia, avvocato sapiente, vicepresidente, soprattutto tifoso. Amato dagli interisti, adorato anche dagli avversari per i suoi modi: battute e sorrisi, “sempre e solo al servizio dell’Inter”.
Policlinico di Milano Per il ruolo determinante nel combattere il Covid-19 per la città di Milano. Una lotta intrapresa dal Policlinico sin dai primi giorni della pandemia, culminato con la gestione degli HUB vaccinali, tra cui quello di Palazzo delle Scintille, il più grande d’Italia, e quello di Fiera-Portello, con focus sui bambini. In totale il Policlinico ha coordinato la somministrazione di oltre 2 milioni di dosi di vaccino sul territorio. Si aggiunge la realizzazione e la gestione del il Padiglione del Policlinico in Fiera, la terapia intensiva più grande d'Europa dedicata ai pazienti più gravi con Covid-19. Nel solo 2021, nonostante il perdurare dell'emergenza, ha fatto nascere quasi 6mila bambini,venendo riconosciuto come HUB per mamme colpite da Covid-19 per l'intera città di Milano. Il tutto senza interrompere le attività di assistenza, cura e di ricerca.
Claudio Bertazzi, Presidente dell’Inter Club Desenzano del Garda Da 40 anni, senza soluzione di continuità, Claudio Bertazzi è il Presidente dell’Inter Club Desenzano del Garda. Una storia che racconta un connubio stretto tra la vita personale, la fede calcistica e l’impegno nei confronti del Club e delle iniziative sociali portate avanti, in piena linea con i principi di inclusione e di propaganda del tifo interista sul territorio.
Enzo Bernasconi, socio Inter Club Tri Basei Nel 2020 Enzo Bernasconi, socio dell’Inter Club Tri Basei, ha coniugato interismo e sociale con un’impresa davvero unica. Ha percorso in bici i 1.277 km che separano lo stadio di San Siro da Terranova di Sibari, in Calabria, il paese di origine di Salvatore e Caterina, nonni di Diego Milito, emigrati poi in Argentina. Un viaggio in Italia con lo scopo non solo di collegare fisicamente i luoghi del centravanti che ha portato l’Inter sul tetto d’Europa, ma che ha permesso di raccogliere dei fondi per sostenere Inter Campus Bolivia e il Comitato Casari, che da anni opera a favore dei bambini e delle bambine di Cochabamba. Un’iniziativa di sport, ma anche di solidarietà, che unisce Milano al resto del mondo, dall’Italia all’America Latina.