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Il Sole 24 Ore - Dai fondi arabi una OPA sullo sport: investimenti destinati a crescere

di Christian Liotta

I fondi sovrani del mondo arabo sono diventati ormai i players che stanno sconvolgendo il mondo del calcio e dello sport con le loro disponibilità economiche pressoché illimitate. Lo ricorda anche l'edizione odierna de Il Sole 24 Ore, che sottolinea comei  dieci maggiori fondi sovrani dell’area del Middle East nel 2022 secondo il Sovereign Wealth Fund Institute (Swift), abbiano asset per 3.800 miliardi di dollari. Il Public Investment Fund dell’Arabia Saudita, proprietario del Newcastle, non è il più ricco con i suoi 600 miliardi: davanti ci sono infatti l'Abu Dhabi Investment Authority ( 709 miliardi di dollari) e il Kuwait Investment Authority (708 miliardi di dote).

Proprio PIF, nell'agosto del 2003, ha fondato una nuova società, la SRJ Sports Investments, che coi suoi investimenti ha il compito di 'rafforzare la posizione dell’Arabia Saudita come una delle principali destinazioni mondiali per lo sport e l’intrattenimento'. Dal 2008 in poi si è sviluppata la rete dell’Abu Dhabi United Group dello sceicco Mansur bin Zayd Al Nahyan, che ha in mano il City Football Group, holding calcistica all'interno della quale è inglobato anche il Palermo. Il quotidiano economico definisce quella dei fondi arabi una vera e propria OPA sul mondo dello sport dall'orizzonte temporale decisamente lungo, visto che nei prossimi anni le loro ricchezze sono destinate a crescere grazie ai prezzi petroliferi: si prevede che nel 2026 la disponibilità possa arrivare a 5,6 miliardi di dollari. 


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