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Ibra "conferma" l'Inter tra le righe

di Fabio Costantino

Altro che addio all'Inter. E' bastata un'intervista a GQ per chiarire una volta per tutte il pensiero di Ibrahimovic sul futuro. Il famoso mal di pancia c'è ancora, inutie nasconderlo, se è vero che lo svedese avrebbe barattato molto volentieri questo scudetto con la Champions League. L'eliminazione dal trofeo più importante brucia ancora, ma il Manchester United ha fatto meglio. Come fare a capire che Ibra pensa solo all'Inter? Da una frase schietta, sempre legata alla serata dell'Old Trafford: "Non parlatemi di sfortuna nel sorteggio. Siamo l'Inter, se vogliamo andare in fondo alla competizione dobbiamo battere anche lo United".

Parole amare, di certo, ma che tradiscono l'idea che l'attaccante ha della sua squadra: un gruppo che non può appellarsi alla sorte ma che è in grado di battere chiunque, cosa che però stavolta non è riuscita. E non avrebbe senso andare da un'altra parte per vincere la Champions League, l'Inter è all'altezza di riuscirci. Per questo fa ancora più male l'eliminazione. Neanche il desiderio di vincere il Pallone d'Oro lo può spingere lontano da Milano, dal momento che "non tutti i migliori giocatori riescono a vincerlo, l'importante è che io mi senta il numero uno". Spavalderia e narcisismo allo stato puro, anche in futuro al servizio della causa nerazzurra.


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