Il calcio sulle pay Tv ai tempi del Covid-19: niente rimborso per gli abbonati, il Codice civile blinda le emittenti
Il tema del rimborso dell'abbonamento pay-tv torna al centro dei discorsi in questi tempi in cui gli spettatori non potranno godersi nessuno spettacolo sportivo in diretta vista la chiusura delle attività in piena emergenza Covid-19. L'argomento viene trattato minuziosamente sull'edizione online de La Repubblica, dove su legge che il codice civile aiuta molto le pay-tv, in questo passaggio: l'articolo 1256 spiega chiaramente che il "debitore" (cioè Sky) è liberato dalla "obbligazione" se sopravviene una causa "a lui non imputabile". Tradotto: se le partite non si giocano perché il Paese è bloccato per il Coronavirus, Sky non è tenuta a risarcire i suoi abbonati E questa regola blinda Sky nella fase che viviamo, anche perché la pay-tv ha trasmesso regolarmente e senza intoppi i due terzi della stagione calcistica.
L'emittente - si legge nell'articolo - consiera il rimborso parziale dell'abbonamento soltanto nell'eventualità in cui la mancata visione di un suo canale si prolunghi oltre le 24 ore. In un simile scenario, Sky riconosce una quota dell'abbonamento (l'importo varia a seconda della durata dello stop) e regala anche due eventi in pay-per-view. Lo scudo del Codice civile aiuta Sky e anche, di conseguenza, le aziende web che ci vendono connessione alla Rete e contenuti televisivi. Molto diversa è la situazione di Dazn. L'emittente ha un suo canale su Sky (il 209), ma concentra la gran parte della sua offerta sull'applicazione visibile via Internet. E l'utente - come per Netflix - ha la possibilità di rescindere subito l'abbonamento mensile se non ha più convenienza a mantenerlo.
"Noi non ci auguriamo certo che le nostre televisioni siano investite da una pioggia di disdetta dei contratti. Certo, uno sportivo ha tutto il diritto di lasciare le pay-tv se non è più soddisfatto di quello che vede. Oltre a Dazn, anche Now Tv - l'offerta web di Sky - riconosce una uscita facilitata entro 24 ore dalla scadenza del periodo di visione", spiega Monica Valente, giurista e consulente di Altroconsumo.