Il mental coach: "Mentalità Strama, esempio perfetto"
È il giorno del derby. Carica, tensione, tattiche, concentrazione: tutti elementi che contribuiscono a preparare una sfida tanto attesa. Inter e Milan ci arrivano dopo che entrambe hanno vinto in Champions ed Europa League; psicologicamente sicuramente un incentivo ulteriore a fare bene questa sera. Di tutte queste tematiche, TuttoMercatoWeb ha discusso col mental coach Roberto Civitarese.
"I derby sono per loro natura incontri molto sentiti dal punto di vista emozionale, sia per i tifosi che per i giocatori. Gli allenatori sono consapevoli di questo e cercheranno di trasformare questa tensione in energia positiva per la gara. Le due squadre hanno entrambe lo stesso obiettivo: rilanciarsi in campionato per essere protagoniste. Questi ingredienti faranno del derby un incontro combattuto a viso aperto, due squadre che entreranno in campo con un solo obiettivo: vincere!"
Allegri, sempre messo sulla graticola, riesce a lavorare serenamente in settimana?
"La professione di allenatore è diventata in questi ultimi anni un'attività precaria. Il mister viene messo in discussione anche dopo un solo risultato negativo. Per Allegri credo che il peggio sia passato. Il Milan sta ritrovando gioco e risultato anche grazie al suo lavoro. Questo significa che Allegri riesce a lavorare con serenità nonostante le recenti critiche al suo operato. Ora con il derby ha un'occasione importante per spazzare via definitivamente le voci su un suo possibile esonero".
Potrebbe essere dannoso caricare di troppe responsabilità un ragazzo come El Shaarawy?
''Il ragazzo El Shaarawy è un giocatore di grande talento e di grande personalità. L'ho visto giocare la prima volta negli allievi nazionali del Genoa e mi colpì subito il suo atteggiamento, il suo carattere. Oggi Stephan è lo stesso di prima: sicuro di sé e consapevole dei suoi mezzi. Caricare di responsabilità questo giocatore produce gli effetti che abbiamo visto nelle ultime gare. Nonostante la giovane età e la poca esperienza, ha la capacità di prendere su di sé la squadra e condurla alla vittoria".
Per lui adesso si spalancano anche le porte della Nazionale: quali consigli si possono dare a chi lo deve gestire?
"Quando un allenatore si trova di fronte ad un ragazzo come El Shaarawy non ci sono molti consigli da dare. Chi lo gestirà avrà sicuramente apprezzato il suo talento e le sue doti umane. La Nazionale di Prandelli porta avanti la linea verde in stretta sintonia con l'Under 21 di Mangia. Nei prossimi anni sono convinto che vedremo altre belle sorprese come quella di Stephan El Shaarawy".
Come sarà il derby per i due ex Cassano e Pazzini?
"Il fatto di essere due ex nel medesimo ruolo aggiunge al fattore derby ancora più adrenalina. Credo che i due attaccanti avranno certamente desiderio di farsi rimpiangere dalle tifoserie opposte. Attenzione però: a volte il troppo desiderio di fare goal potrebbe trasformarsi in ansia, in agitazione. Cassano e Pazzini hanno l'esperienza necessaria per evitare questo pericolo".
Stramaccioni è un giovane allenatore che spesso fa discutere per il fatto che sia troppo sicuro di sé: è giusto o sbagliato?
"Nel mondo del calcio una persona sicura di sé, consapevole dei propri mezzi viene considerata presuntuosa. Si aspetta il primo risultato negativo per dire che sbaglia atteggiamento. Poi quando arrivano i primi successi si cerca un modo per sminuire i risultati ottenuti. Si dice che la squadra gioca da provinciale oppure che per fare l'allenatore devi essere raccomandato o devi essere di moda. Personalmente sono abituato a misurare il lavoro con i risultati. E per ottenere risultati importanti serve credere in se stessi, credere di poter fare un'impresa unica. Stramaccioni è l'esempio di come questo sia possibile".