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Il paragone di Conte: "Juve come Milito. Ranieri..."

di Christian Liotta

Per stimolare gli uomini gol della sua Juventus Antonio Conte usa... l'Inter. O per meglio dire, un giocatore dell'Inter. Provando a spiegare la carenza del proprio reparto offensivo, il tecnico bianconero, alla vigilia del match col Catania, spiega: "Dico subito che sarei più preoccupato se non avessi i dati alla mano che dicono che siamo la squadra che tira più in porta di tutta la Serie A. Queste cifre dimostrano che la squadra funziona e che i giocatori fanno quello che devono. Facciamo un po' di fatica a centrare la porta, ma è un momento così. Un po' come quello che è successo a Diego Milito che adesso è tornato il cannoniere eccezionale di sempre dopo aver vissuto una situazione complicata. Io ho grandissima fiducia nei miei calciatori".

Sul comunicato del club bianconero di ieri aggiunge: "Al Tardini ho espresso la mia opinione con grande serenità e senza contestare gli episodi. Ho parlato solo di un clima che si respira attorno alla Juventus. Detto questo mi scuso per aver parlato di Giovinco e chiedo scusa a lui perché nell'enfasi del match ho parlato dell'episodio che lo ha visto protagonista in modo non corretto. Il mio animo è sereno e non potrebbe essere altrimenti visti i risultati e la prestazione di Parma. Al Tardini abbiamo dominato, dimostrando che possiamo giocare con lo stesso atteggiamento sia in casa che fuori. Adesso serve solo fare qualche gol in più". Non manca una risposta a Ranieri: "Le sue parole mi lasciano perplesso. Quando dice 'Speriamo che chi alza la voce non condizioni' vuol dire che pensa che c'è qualcuno che si fa condizionare. Dovrebbe spiegare queste parole... Con grande rispetto e stima di Ranieri come di Lo Monaco, io non voglio aizzare le folle. Ho un passato da calciatore che posso definire indomito ma leale. Non ho mai aizzato nessuno, soprattutto il tifoso juventino che ha sempre accettato il verdetto del campo e che in questi anni ha subito troppo". 


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