Il Parlamento Europeo vota per lo stop al geo-blocking: "Settore audio-TV da modernizzare, ma valutiamo l'impatto"
Fonte: Calcioefinanza.it
Sì all’estensione della rimozione del geo-blocking a livello europeo per i contenuti audiovisivi: il Parlamento Europeo ha detto sì alla proposta di rimozone dei blocchi geografici per i servizi di streaming incentrati su film, serie tv e la trasmissione di eventi sportivi in diretta. Una novità che potrebbe a breve sconvolgere il mercato televisivo europeo, in quanto prevede la rimozione del blocco che vieta ad esempio di potersi abbonare in Italia a servizi streaming prodotti da piattaforme estere. Dal Parlamento Europeo, subito dopo la votazione, è arrivata una nota con alcune precisazioni: "I membri del Parlamento Europeo hanno sottolineato la necessità di rivalutare le norme dell’UE sul geo-blocking, specialmente alla luce della rapida trasformazione digitale e dell’aumento degli acquisti online negli ultimi anni. Le norme attuali consentono ai consumatori di fare acquisti online e accedere a servizi senza restrizioni attraverso i confini, tuttavia i membri del Parlamento ritengono che debbano essere applicate pienamente e che le barriere rimanenti debbano essere rimosse”, si legge nella nota. Poiché le attuali norme non si applicano a specifici servizi digitali che offrono contenuti protetti da copyright (come e-book, musica, software e giochi online), i membri del Parlamento europeo sottolineano i potenziali benefici di includerli nelle norme dell’UE, purché il servizio abbia i diritti necessari per i territori pertinenti. In risposta a miglioramenti limitati nell’accesso transfrontaliero ai cataloghi online di contenuti audiovisivi ed eventi sportivi in diretta, i membri del Parlamento sottolineano l’importanza di modernizzare il settore audiovisivo per soddisfare le aspettative dei consumatori in termini di disponibilità, accessibilità, flessibilità e qualità dei contenuti. Desiderano una maggiore disponibilità di cataloghi transfrontalieri e un accesso e una reperibilità transfrontalieri agli eventi sportivi attraverso servizi di streaming. Chiedono specificamente alla Commissione europea e agli Stati membri di valutare attentamente tutte le opzioni per ridurre la diffusione delle ingiuste e discriminatorie barriere del geo-blocking, considerando anche l’impatto potenziale su modelli di business esistenti e sul finanziamento delle industrie creative”.
La nota si conclude con una richiesta: “I membri del Parlamento sostengono tuttavia che estendere il campo di applicazione delle norme al settore audiovisivo comporterebbe una significativa perdita di entrate, minaccerebbe gli investimenti in nuovi contenuti, ridurrebbe la diversità culturale dei contenuti e diminuirebbe i canali di distribuzione, aumentando in ultima analisi i prezzi per i consumatori. Pertanto, affermano che è necessaria una valutazione più approfondita dell’impatto potenziale dell’estensione delle norme sul settore audiovisivo. Sostengono anche un periodo realistico affinché il settore audiovisivo possa adattarsi e garantire la conservazione della diversità culturale e della qualità dei contenuti”.