Il racconto dell'arbitro Taylor: "Eriksen? I medici e Kjaer i veri eroi"
di Alessandro Cavasinni
Della vicenda Eriksen torna a parlare anche Anthony Taylor, arbitro di quel maledetto Danimarca-Finlandia. "Ero a dieci metri di distanza, non c'era nessuno vicino a lui. Ho potuto vedere chiaramente che c'era qualcosa che seriamente non andava - ha raccontato il fischietto inglese come riporta TMW -. Ho visto qualcuno subire un arresto cardiaco improvviso prima, quando arbitravo Burnley-Newcastle. Uno dei miei colleghi, Eddie Wolstenholme, ha avuto un arresto cardiaco nello spogliatoio. Ricordo benissimo poco prima che riportassimo le squadre all'interno che un addetto alla sicurezza è venuto da me chiedendo il permesso di far entrare sua moglie in campo. Io ovviamente ho detto che andava bene. Per quanto riguarda la decisione sulla ripresa della gara è stata ovviamente discussa ed è stata presa una decisione in pieno accordo con entrambi i gruppi di giocatori e le federazioni. I giocatori avevano parlato con Christian su FaceTime e gli aveva effettivamente detto loro di finire la partita. È stata sicuramente la situazione più impegnativa della mia carriera, ma serve a sottolineare l'importanza di gestire le persone e le emozioni. La gente pensa che gli arbitri non abbiano cuore e siano lì solo per rovinare i pomeriggi, ma la linea di fondo qui è capire come le persone si sentono e reagiscono. La mia preoccupazione era per i giocatori e le squadre. I veri eroi sono i medici che hanno fatto le compressioni e Simon Kjaer che l'ha iniziata. Il mio ruolo lì è leggermente cambiato, tu diventi centrale nella gestione delle crisi. L'unica cosa che ho fatto è stata chiamare i dottori".
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Giovedì 12 dicembre