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In arrivo mina fiscale per i club di Serie A: ecco il perché del calciomercato prudente

di Christian Liotta

Lega Serie A e FIGC sono al lavoro per consentire ai club di ritrovare un equilibrio economico minato dagli anni della pandemia. L'indebitamento lordo si aggira sui 5 miliardi, dato gravato principalmente da due fattori: il costo dei cartellini e le imposte 'sospese'. Spiega Marco Bellinazzo sul suo blog: "Con diversi interventi legislativi, in effetti, i versamenti delle ritenute Irpef sugli stipendi, i contributi previdenziali e l’Iva sono stati sospesi da gennaio a novembre 2022 e, secondo le attuali norme, andranno saldati tutti il prossimo 16 dicembre. Un incubo per le società di calcio professionistico che, tranne pochissime eccezioni, si sono avvalse di questa possibilità. Le somme che si sono accumulate non sono esigue: nel 2019, la Serie A ha pagato quasi un miliardo tra ritenute Irpef (700 milioni), Iva (170 milioni di Iva) e contributi previdenziali (più di 120 milioni). Senza una correzione in corsa molti club rischiano di finire in guai seri. Queste zavorre spiegano la prudenza con cui i club italiani si sono mossi in queste settimane sul calciomercato, evitando spese folli e puntando a ridurre una massa salariale che nel biennio 2019/21 della pandemia è aumentata da 1,7 a 1,8 miliardi, con un trend di crescita proseguito nella stagione appena conclusa".


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